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“A Stromboli condizioni disastrose, tre anni dopo il maxi-rogo l’isola non è ancora stata messa in sicurezza”

Nonostante due dichiarazioni dello stato di emergenza e 16 milioni di euro stanziati, sull'isola delle Eolie non sono mai stati completati i lavori di messa in sicurezza. La lettera degli abitanti dell'isola delle Eolie al governatore Schifani: "Siamo cittadini di questo Paese anche noi?”
“A Stromboli condizioni disastrose, tre anni dopo il maxi-rogo l’isola non è ancora stata messa in sicurezza”
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Sedici milioni di euro, due dichiarazioni dello stato di emergenza, ma ancora una volta a Stromboli sta ricominciando l’estate senza che siano state completate le operazioni di messa in sicurezza. È una situazione delicata quella in cui si trova la splendida isola delle Eolie, dove sta per ripartire la stagione turistica. “La messa in sicurezza dei torrenti è in fase di progettazione ormai da anni ma senza risultati”, dice Rosa Oliva, presidente della Pro Loco Amo Stromboli, che ha firmato una lettera-appello rivolta al presidente della Regione, Renato Schifani. Nella lettera si sottolinea come “quasi nulla” sia “stato fatto in questi tre anni. Le condizioni del territorio sono a nostro giudizio disastrose anche in dipendenza del fatto che altre alluvioni ci sono state, come quella del novembre 2024 che ha coinvolto pesantemente anche la frazione di Ginostra, e ha portato alla dichiarazione di emergenza nazionale per la quale lei è stato nominato, di recente, commissario delegato”.

I problemi a Stromboli cominciano nel maggio del 2022, quando l’incendio scoppiato sul set della serie tv della Rai Sempre a tuo fianco incenerisce gran parte della vegetazione dell’isola: si parla di più di duecento ettari di macchia mediterranea andati in fumo. Un danno enorme, non solo dal punto di vista naturalistico: con la distruzione di alberi e arbusti, infatti, Stromboli è stata esposta alle alluvioni, due in pochi anni. In entrambi i casi solo l’intervento degli abitanti ha scongiurato il peggio. La Regione siciliana ha quindi dichiarato lo stato di emergenza. Dopo l’allarme, però, sono stati lanciati molti proclami, seguiti da pochissimi fatti. Dopo alcuni interventi iniziali di ripulitura dei torrenti, tutto si è arenato e lo scorso ottobre una nuova alluvione ha colpito l’isola eoliana. Stavolta è stato il governo nazionale a proclamare lo stato d’emergenza, lo scorso marzo.

Per mettere in sicurezza l’isola sono stati stanziati 16 milioni di euro. Nonostante tutto, però, niente di sostanziale è stato fatto. E gli abitanti attaccano Schifani: “Sia la sua presidenza che il governo nazionale avete stanziato importi consistenti per venire incontro alle esigenze della nostra isola, ma questi si sono arenati nella palude delle Antille”, si legge ancora nella lettera. Erano previsti per i cittadini pure dei ristori: 5 mila euro per gli abitanti e 10 mila per le attività. “Ma non è arrivato ancora nulla”, spiega Oliva. Per questo la presidente dell’associazione si rivolge così al governatore a nome degli abitanti dell’isola: “Siamo un po’ stanchi di scrivere lettere che non legge nessuno e di fare manifestazioni che pur suscitando eco nazionale già l’indomani vengono dimenticate e risucchiate dai problemi che riguardano una utenza di cittadini più consistente. C’è la possibilità in questo nostro paese che alla gente di una piccola realtà, che ha poco peso elettorale e pochi santi in paradiso, sia prestata più attenzione e qualche fatto concreto?”.
Dopo tre anni di nulla di fatto lo sconforto a Stromboli è palbabile: “All’indomani del disastroso incendio del 25 maggio 2022, che ha distrutto 248 ettari di vegetazione, la nostra Associazione indirizzò una lettera a varie autorità ponendo la questione della necessità di interventi immediati onde evitare possibili danni al territorio ed alla sua gente. Fummo giudicati in quella occasione come delle Cassandre. La disastrosa alluvione del 12 agosto 2022 purtroppo ha dato ragione ai nostri timori. Orbene, anche quest’anno si affronta la prossima stagione turistica a mani nude”. Oliva quindi spiega: “Il letto dei torrenti è di nuovo a livello delle case, le vie di fuga sono quasi impraticabili, il manto stradale era da rifare ed è stato anche finanziato ma i lavori vengono rinviati di settembre in settembre: ad Ischia, dopo l’emergenza nazionale del 2022 in 9 mesi è stato risolto tutto”. Quindi la domanda retorica: “Siamo cittadini di questo Paese anche noi?”.

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