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“Coinvolto anche in uno scandalo milionario sul Covid, è sempre più imbarazzante per Re Carlo”: guai senza fine per il principe Andrea

Tutto questo arriva dopo che la stessa impresa fondata da Andrea di York è stata coinvolta in un precedente scandalo, esploso lo scorso dicembre e che lo vedeva legato ad un imprenditore cinese, Yang Tengbo, poi rivelatosi una spia

di Antonella Zangaro
“Coinvolto anche in uno scandalo milionario sul Covid, è sempre più imbarazzante per Re Carlo”: guai senza fine per il principe Andrea

La saga del principe Andrea è ormai una corsa ad ostacoli tra uno scandalo e l’altro. Inanellarli (e schivarli) per suo fratello, re Carlo III, sembra essere ormai una attività pressoché quotidiana. L’ultimo guaio, in ordine di tempo, arriva dalle scelte compiute dal duca di York in materia di affari. Ai tempi d’oro della sua attività, anche per conto della famiglia reale, nel 2014, Andrea aveva dato vita ad una competizione per start up per promuovere ingegno ed iniziativa imprenditoriale all’insegna di Pitch@Palace. Fiutando l’affare, nel 2017, aveva creato la Pitch@Palace Global Ltd per andare oltre. Un’altra grana, però, lo aveva costretto a cedere questo patrimonio di relazioni e business ad altri: l’effetto drammatico della famosa intervista rilasciata al programma Bbc Newsnight nel 2019 era stato implacabile.

Nel talk organizzato per giustificarsi dell’amicizia pericolosa con il finanziere e pedofilo Jeffrey Epsitein e negare ogni rapporto di natura sessuale con Virginia Giuffrè, Andrea di York aveva firmato la sua definitiva condanna all’oblio forzato. Quello fu il momento nel quale, per evitare altri futuri imbarazzi, la famiglia reale lo aveva messo alla porta (negandogli l’autorizzazione ad agire per suo conto, in futuro) e lui si era visto costretto a passare di mano la sua attività. Ancora una volta, però, la scelta dei partner d’affari si è rivelata quanto meno scivolosa. Doug Barrowman è il discusso imprenditore inglese, titolare della Knox House Trustees che di fatto avrebbe assorbito Pitch@Palace Global, i suoi interessi e le sue relazioni.

Recentemente, però, nell’ambito della grande inchiesta portata avanti dal governo britannico per fare luce su quanto accaduto durante il periodo del Covid, Barrowman e la moglie, baronessa Michelle Mone (imprenditrice nell’abbigliamento intimo uomo e membro – oggi sospeso – della House of Lords) conquistarono gli onori delle cronache accusati di aver fatto ingerenze sul governo per favorire una società (Medpro) che avrebbe fatto affari d’oro aggiudicandosi contratti sostanziosi (più di 200 milioni di sterline) per le forniture di mascherine e materiali necessari per la protezione delle persone dal contagio, durante la pandemia. Le loro “raccomandazioni” sarebbero arrivate direttamente ad alcuni ministri dell’allora governo Johnson, ma la coppia ha negato le accuse parlando di “una caccia alle streghe” nei suoi confronti. Barrowman ha lasciato, poi, che fossero poi i suoi legali a spiegare che “il duca di York non era stato coinvolto nè personalmente nè in alcun tipo di affari con lui”. Pitch@Palace Global Ltd sarebbe però sempre rimasta una compagnia del principe e sotto il suo controllo finale, ma secondo la Bbc, osservando quella che è una pratica tipica dei reali, sarebbe stata amministrata da terze persone o aziende incaricate di agire per suo conto; i cosiddetti “designati”. In base ad alcuni documenti registrati presso l’Agenzia governativa del Dipartimento per Affari e Commercio, dal 2021 il “designato” dalla proprietà sarebbe stata proprio la Knox House di Barrowman, incaricato fino al 2023.

E tutto questo arriva dopo che la stessa impresa fondata da Andrea di York è stata coinvolta in un precedente scandalo, esploso lo scorso dicembre e che lo vedeva legato ad un imprenditore cinese, Yang Tengbo, poi rivelatosi una spia per conto del governo di Pechino. Il diretto interessato ha negato le accuse, ma l’onta sul principe Andrea rimane. Il suo incessante bisogno di denaro per mantenere gli standard di vita reali e soprattutto il Royal Lodge di Windsor dal quale re Carlo III ha ripetutamente tentato di sfrattarlo, avrebbero spinto Andrea a tentare ogni carta per aumentare le sue entrate e le relazioni con investitori internazionali avvicinati grazie alla sua competizione tra start up volenterose, sembravano essere la via giusta.

Naturalmente, dopo lo scandalo legato alla pedofilia e agli abusi verso le minorenni reclutate da Epstein, il nome del duca di York non sarebbe più figurato nella compagnia da lui fondata, ma gli affari correlati avrebbero potuto dargli i soldi di cui aveva “disperato bisogno”, come scritto in una lettera del 2023 dal partner cinese Tengbo. Ora, immaginare che dopo tutta questa catena di guai e scelte sbagliate, il fratello del Re possa essere di nuovo ricevuto a corte e nella vita pubblica del paese con gli onori ereditati per nascita, risulta davvero improbabile, se non completamente impossibile.

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