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Ultimo aggiornamento: 9:18 del 24 Aprile

Papa Francesco, Cacciari stronca le commemorazioni in Aula: “Spettacolo vergognoso, almeno i farisei erano seri”. Su La7

“Persa l’unica voce autorevole, ragionevole e laica sui conflitti mondiali”. L'allarme di Cacciari sul dopo-Bergoglio
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Lo spettacolo vergognoso che ha offerto gran parte del Parlamento e questa esibizione di ipocrisia peggiore del fariseismo, perché i farisei erano una roba seria, sono miserie locali che denunciano una decadenza etico-politica italiana a tutti i livelli“. Così a Otto e mezzo (La7) il filosofo Massimo Cacciari stronca le commemorazioni di Papa Francesco rese in Parlamento da esponenti della maggioranza di governo, esclamando ripetutamente “ma dove?” quando la conduttrice Lilli Gruber menziona le parole di Giorgia Meloni e di Ignazio La Russa.

Circa la figura di Papa Francesco, Cacciari ribadisce la sua nota opinione: “La sua è stata l’unica voce autorevole, dotata di effettiva autorità morale e politica, che avesse indicato una via di ragionevolezza nell’affrontare i conflitti drammatici di questa terza guerra mondiale a pezzi. Aveva indicato la necessità di giungere a armistizio e a una trattativa seria di pace nel conflitto in Ucraina e aveva denunciato – sottolinea – come dovrebbe essere doveroso per ogni persona dotata di intelletto, la sciagurata politica di Israele con i palestinesi, politica appoggiata dagli Usa. Venuto meno Papa Francesco, è in discussione anche questa linea politica sui conflitti internazionali, perché non è affatto condivisa da altissime gerarchie del mondo cattolico“.

Pessimistiche le previsioni del filosofo sul successore di Bergoglio: “Se non vi è una posizione europea compatta su una prosecuzione della linea di Papa Francesco, il clero anglosassone e americano sarà determinante nell’imporre una soluzione moderata. Questo renderà ancora più difficile la possibilità di affrontare le grandi questioni, come l’immigrazione, le disuguaglianze sociali, il crollo di ogni diritto internazionale, la soluzione dei conflitti in Ucraina e in Palestina, perché – conclude – mancherà la voce di Bergoglio, cioè l’unica voce politicamente ragionevole e autorevole su queste questioni. Naturalmente era una voce mossa dalla sua fede cristiana, ma, al di là di questo, incarnava una posizione del tutto laica dal punto di vista dei principi e dell’ordine logico delle argomentazioni“.

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