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“Ci sono protocolli che tutti abbiamo seguito, ecco perché sono convinto della sua innocenza”: Nadal difende Sinner

Lo spagnolo risponde anche alle critiche sulle regole e sui presunti favoritismi: "In fin dei conti, quei protocolli sono quelli che tutti abbiamo accettato e sottoscritto"
“Ci sono protocolli che tutti abbiamo seguito, ecco perché sono convinto della sua innocenza”: Nadal difende Sinner
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“Sono sicuro che Jannik Sinner sia innocente e una persona onesta“. Parola di Rafael Nadal. Il leggendario tennista spagnolo ha concesso un’intervista al Telegraph in cui ha avuto modo di dire la propria sul caso Clostebol che ha riguardato l’altoatesino, conclusosi con una sospensione di 3 mesi che ormai è prossima alla sua conclusione: Sinner tornerà infatti a competere dagli Internazionali d’Italia in programma dal 7 al 18 maggio.

Nonostante inchieste e sentenze abbiano abbondantemente chiarito come quello di Sinner non sia stato un caso di doping, bensì una positività dovuta a una contaminazione accidentale in cui non è stata riscontrata nessuna colpa o negligenza da parte dell’atleta, alcuni ex sportivi, da Federica Pellegrini a Serena Williams, hanno insinuato chiaramente che ci sia stato un trattamento di favore nei confronti di Sinner. Una tesi scorretta, sulla base dei fatti emersi: il procedimento utilizzato per l’altoatesino è stato lo stesso previsto per tutti i tennisti. Anzi, in più la Wada ha deciso di presentare ricorso (cosa che solitamente non fa), per poi proporre un patteggiamento. Tutti fatti che sono stati ricordati da Nadal.

“Alla fine, se non sbaglio, è uscito innocente dalla sentenza. Il suo caso non è stato positivo per il nostro sport, il tennis. Ma queste cose a volte succedono, gli incidenti accadono, ed è così che la vedo perché credo in Jannik. Da quello che so di lui, sono convinto che non abbia mai cercato di imbrogliare o di ottenere un vantaggio sugli altri”, ha dichiarato il campione spagnolo. Nadal poi ha aggiunto: “D’altra parte, non voglio mettere in dubbio la sentenza. Ci sono protocolli che tutti abbiamo seguito per la nostra carriera”. Una frase che sottolinea come non ci siano stati favoritismi. E ancora: “In questo caso, le autorità hanno tutte le informazioni, non quelle che abbiamo noi che possono essere limitate e spesso soggettive. Credo nella sentenza. Jannik ha accettato questi tre mesi di sanzione e quindi il caso è chiuso“, ha sostenuto lo spagnolo. Riguardo alle polemiche sul funzionamento dei protocolli, Nadal ha anche precisato: “Evidentemente le persone coinvolte devono impegnarsi per migliorarli. Ma a me non piace parlare male del nostro sport. In fin dei conti, quei protocolli sono quelli che tutti abbiamo accettato e sottoscritto”.

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