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La tregua fragile nella Pasqua ucraina: da Kiev e Mosca accuse reciproche di violazioni. Lunedì riprende la guerra

Zelensky accusa Putin di attacchi multipli, il Cremlino parla di azioni di Kiev anche in alcune regioni russe. Racconto del primo cessate il fuoco dal 2023
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È stata una tregua breve quanto tormentata e fragile quella che ha concesso appena una boccata di ossigeno alla popolazione ucraina nella giornata di Pasqua. Vladimir Putin aveva annunciato il cessate il fuoco nel pomeriggio di sabato, ma nel giorno di festa le reciproche accuse di aver infranto il patto hanno impedito alla tensione di abbassarsi. Fino alla conferma del Cremlino che dalla mezzanotte le operazioni militari riprenderanno con la stessa intensità degli ultimi tre anni.

Come detto, la giornata è andata avanti col presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intento a ripetere che Mosca non ha abbandonato i tentativi di avanzare al fronte, mentre il ministero della Difesa russo denunciava morti e feriti a causa degli attacchi ucraini.

Ufficialmente, la tregua è iniziata alle 18 di sabato (le 17 in Italia) con termine fissato alla mezzanotte di domenica (le 23 italiane di domenica). Ma entrambe le parti denunciano vittime nei loro schieramenti. I russi hanno effettuato la notte scorsa 59 bombardamenti e 5 attacchi in varie direzioni della linea del fronte, come scritto dal presidente ucraino su Telegram sulla base di un rapporto dell’esercito aggiornato alle ore 6 di domenica. Dalla mattina di Pasqua, ha poi fatto sapere, “possiamo dire che l’esercito russo sta cercando di creare un’impressione generale di cessate il fuoco, ma in alcuni luoghi non abbandona i singoli tentativi di avanzare e infliggere perdite all’Ucraina”. Il leader di Kiev ha poi aggiunto che col passare delle ore i bombardamenti russi sono aumentati, così come l’utilizzo di droni kamikaze. “La Russia deve rispettare pienamente le condizioni del silenzio – ha concluso – Resta valida la proposta ucraina di attuare e prorogare la tregua per 30 giorni dopo la mezzanotte di oggi”.

Mosca, da parte sua, accusa Kiev di aver tentato nella notte tra sabato e domenica di attaccare le posizioni russe nel Donetsk occupato. Gli attacchi sono stati “respinti”, precisa il governo, ma hanno provocato “morti e feriti tra la popolazione civile”. Nello specifico, Mosca denuncia che le zone di confine delle regioni russe di Bryansk, Kursk e Belgorod hanno subito 12 bombardamenti, 33 attacchi con droni e sette lanci di munizioni. L’esercito russo, ha poi aggiunto, ha rispettato “rigorosamente” il cessate il fuoco, in conformità con gli ordini del Presidente Vladimir Putin.

In una intervista tv il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha di nuovo attaccato l’Ue: “Il desiderio di vietare ai politici di alcuni Paesi europei, compresi i leader di Stato, di recarsi in Russia il 9 maggio, giorno in cui il Paese celebra la sconfitta del nazismo e la fine della seconda guerra mondiale, è un tentativo di far rivivere l’ideologia del nazismo”. In serata l’annuncio che toglie ogni speranza di un cessate il fuoco più lungo: dalla mezzanotte di domenica la guerra riprenderà come prima.

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