Putin annuncia la tregua di un giorno per Pasqua: “La reazione ucraina mostrerà quanto vuole la pace”

Un giorno di tregua nel giorno di Pasqua. Ad annunciarlo, dopo oltre tre anni di guerra ininterrotta, eccezion fatta per la tregua del Natale ortodosso 2023, è il presidente russo Vladimir Putin, con il cessate il fuoco che partirà dalle 17 di sabato. “Guidati da considerazioni umanitarie, oggi dalle 18 ora di Mosca (17 italiane) fino a mezzanotte di lunedì, la parte russa dichiara una tregua pasquale. Ordino di fermare tutte le operazioni militari per questo periodo”, ha dichiarato il capo del Cremlino nel corso di un incontro con il capo di Stato Maggiore, Valery Gerasimov. La prima risposta di Volodymyr Zelensky mira a sottolineare l’atteggiamento dell’esercito russo a pochi minuti dalla tregua: “Quanto all’ennesimo tentativo di Putin di giocare con le vite umane, in questo momento gli allarmi antiaerei si stanno diffondendo in tutta l’Ucraina – ha dichiarato – Alle 17.15, droni d’attacco russi sono stati rilevati nei nostri cieli. La difesa aerea e l’aviazione ucraine hanno già iniziato a lavorare per proteggerci. I droni Shahed nei nostri cieli rivelano il vero atteggiamento di Putin nei confronti della Pasqua e della vita umana”.
Nessuno stop prolungato, anzi Putin ha avvertito che le forze armate russe devono rimanere in allerta per possibili violazioni della tregua da parte ucraina. “Le nostre truppe devono essere pronte a respingere qualsiasi provocazione o azione aggressiva da parte del nemico”, ha sottolineato. Per poi concludere rimandando alla prossima mossa di Kiev: “La reazione di Kiev mostrerà quanto l’Ucraina desidera ed è in grado di risolvere pacificamente il conflitto”. Da registrare anche lo scambio di prigionieri che ha coinvolto 246 militari per parte.
“Sappiamo che non ci si può fidare delle sue parole e valuteremo i fatti, non le parole”, è il commento su X del ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha: “La posizione dell’Ucraina rimane chiara e coerente: l’11 marzo a Gedda – ha aggiunto – abbiamo accettato incondizionatamente la proposta Usa di un cessate il fuoco provvisorio completo per 30 giorni. La Russia ha rifiutato” e “Putin ha ora rilasciato dichiarazioni sulla sua presunta disponibilità a un cessate il fuoco: 30 ore invece di 30 giorni. Purtroppo, abbiamo una lunga storia di dichiarazioni non corrispondenti alle azioni, ha concluso.
Poco prima il ministero della Difesa russo ha annunciato che Russia e Ucraina hanno effettuato uno scambio di prigionieri, nell’ambito del quale ogni parte ha liberato 246 persone. Si tratta dello scambio di prigionieri più grande dall’inizio della guerra. Dopo l’annuncio russo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito che “277 guerrieri” ucraini “sono tornati a casa dalla prigionia russa”.
Sul fronte internazionale Anitta Hipper, portavoce della Commissione europea per gli affari esteri e la sicurezza, interpellata in merito alla tregua annunciata da Vladimir Putin ha dichiarato che “è passato più di un mese da quando l’Ucraina ha accettato un cessate il fuoco incondizionato. La Russia ha precedenti da aggressore, quindi prima dobbiamo vedere una reale cessazione dell’aggressione e azioni chiare per un cessate il fuoco duraturo. La Russia – ha aggiunto – potrebbe fermare questa guerra in qualsiasi momento, se davvero lo volesse. Continuiamo a sostenere l’Ucraina per una pace lunga, giusta e completa”, ha concluso.
Se l‘Ucraina non ha ancora risposto ufficialmente alla decisione di Mosca, intanto però smentisce la notizia, diffusa dal New York Post, quotidiano vicino all’amministrazione americana, secondo la quale sarebbe quasi totalmente allineata al piano di pace americano. Il ministero della Difesa ucraino, in una dichiarazione a Sky News, ha affermato di “non prendere decisioni politiche” e pertanto di non poter effettuare “valutazioni percentuali“: “Abbiamo diverse posizioni di principio. Abbiamo sostenuto la proposta statunitense di un cessate il fuoco completo l’11 marzo, mentre la Russia non ha sostenuto la proposta di cessate il fuoco degli Stati Uniti e continua a colpire quotidianamente città e infrastrutture ucraine. In queste condizioni, non è chiaro come si possa discutere o misurare in ‘percentuale’ i progressi di un qualsiasi dialogo”.
Secondo l’articolo del NYPost, che parlava di una condivisione del 90% della proposta da parte di Kiev, a dare il senso della vicinanza tra Usa e Ucraina era stato il ministro della Difesa, Rustem Umerov. Un funzionario di Washington vista la posizione ucraina si è detto così fiducioso di arrivare a un accordo sul cessate il fuoco già la prossima settimana, a Londra: “Vogliamo prendere una decisione per un cessate il fuoco completo e globale, l’intento è quello di avere (discussioni) con i russi e poi dire, ‘ok, questa è la vostra migliore e definitiva offerta’, per scoprire la situazione di entrambe le parti”. Nel piano di Washington, scrive invece il Wall Street Journal, sono previste anche contromisure che mirano a garantire il rispetto della tregua che, si può ipotizzare, sarà ben diversa da quella dei Paesi “volenterosi” elaborata da Francia e Gran Bretagna e che prevede l’invio di truppe in territorio ucraino. Contromisure che non sembrano essere ancora chiare a Kiev che, nella smentita, si concentra proprio sulle garanzie di sicurezza future: “La nostra domanda chiave è come garantire che la proposta di cessate il fuoco possa funzionare e possa essere monitorata in modo affidabile – hanno concluso – Restiamo in contatto costruttivo con i nostri partner americani e siamo pienamente impegnati a porre fine a questa guerra”.
Alleati che in queste settimane hanno comunque esercitato una forte pressione su Kiev. Secondo le rivelazioni di Axios, le minacce del segretario di Stato, Marco Rubio, di abbandonare i negoziati sono state indirizzate a Kiev e non a Mosca: “Tre diplomatici europei sostengono che i commenti di Rubio fossero rivolti principalmente agli ucraini – si legge in riferimento alle minacce di abbandonare il tavolo – Una fonte vicina al governo ucraino ha anche affermato che i commenti di Rubio sembravano mirati a fare pressione sull’Ucraina. La fonte era anche preoccupata che un ritiro di Trump dai negoziati potesse portare alla sospensione degli aiuti militari statunitensi”. Di tutto questo, in attesa del prossimo vertice, Donald Trump ha già discusso in una chiamata col primo ministro britannico, Keir Starmer.
Intanto, però, la Russia continua a colpire senza tregua l’Ucraina. Nell’ultima notte ha attaccato con otto missili e 87 droni di vario tipo, come scritto su Telegram dall’Aeronautica militare di Kiev, aggiungendo che 33 velivoli d’attacco senza pilota sono sati abbattuti e 36 droni-esca sono caduti in zone aperte.La Russia ha lanciato tre missili balistici Iskander-M, due missili antinave Onyx e tre missili anti-radar Kh-31P. Sono state colpite le regioni di Odessa, Kharkiv, Sumy, Donetsk e Zaporizhzhia, dove un grande incendio è scoppiato in città.