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L’asse Pd-M5s-Avs può togliere la maggioranza al centrodestra: la simulazione sui dati delle Europee

Presentandosi in coalizione, il "campo stretto" progressista senza Azione e Italia viva vincerebbe 53 collegi uninominali, contro gli appena 22 portati a casa alle ultime Politiche
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Un’alleanza tra Pd, Movimento 5 stelle e Verdi-Sinistra potrebbe mettere in seria difficoltà il centrodestra alle prossime elezioni politiche. È l’esito, riportato dal manifesto, di un’elaborazione di Antonio Floridia, studioso di sistemi elettorali e dirigente della Regione Toscana: anche solo ripetendo i risultati delle Europee 2024, il “campo stretto” progressista senza Azione e Italia viva vincerebbe 53 collegi uninominali, contro gli appena 22 portati a casa alle ultime Politiche (dal patto Pd-Avs o dal M5s, che correva da solo). La coalizione di governo, invece, crollerebbe da 122 collegi a 78, mentre 14 sarebbero quelli incerti. Aggiungendo i seggi della quota proporzionale (due terzi del totale) il centrodestra avrebbe 192 eletti alla Camera, di poco sotto la maggioranza assoluta, e il centrosinistra “ristretto” 162, trenta in più di quelli attuali.

In particolare, le forze progressiste dilagherebbero al sud: se in Puglia nel 2022 era finita 9-1 per il centrodestra, oggi il risultato potrebbe essere addirittura 7-0 per le opposizioni, con tre collegi incerti. In Campania i giallorossi rivincerebbero i sette collegi guadagnati dai 5s tre anni fa, e in più ne recupererebbero tre di quelli vinti dalle destre. In Sardegna, poi, si passerebbe dal 4-0 per Giorgia Meloni al 4-0 per Elly Schlein e alleati: un ribaltone completo. Numeri importanti che non nascono da una particolare crescita delle forze di opposizione, ma soltanto dalla loro (eventuale) capacità di presentarsi in coalizione: dal 2022 al 2024, infatti, la somma dei consensi di Pd, M5s e Avs è passata dal 37,8% al 40,9%, mentre quella delle destre dal 43,8 al 47%.

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