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Le auto elettriche costano troppo e la rete non reggerebbe: facciamo un calcolo per vedere se è vero

Quanto consuma un'auto elettrica? Una recente prova su strada di vari modelli elettrici ci dà una media di 6 Km per ogni KWh
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di Maurizio De Palma

Spesso si sceglie un’auto per quanto consuma, specie in tempi di magra. Le auto elettriche si scartano per prezzi alti e per l’incognita dei costi di manutenzione. Tra i detrattori c’è chi dice che se passassimo tutti all’elettrico la rete non reggerebbe: facciamo un calcolo per controllare se questo è vero.

Sappiamo che il consumo di energia elettrica si misura in Watt per ora (Wh), e ci arrivano le bollette in Kilo Watt per ora (KWh) pari a 1000 Wh; un Mega Watt ora (MWh) vale 1000 KWh , un Giga Watt ora (GWh) vale 1000 MWh e un Tera Watt ora(TWh) vale 1000 GWh. Consideriamo in Italia circolano circa 40 milioni di auto (UNRAE), e che semplificando si fanno 10.000 km all’anno (realmente circa 8000) arrotondati in eccesso a 30 km al giorno.

Ora quanto consuma un’auto elettrica? Una recente prova su strada di vari modelli elettrici ci dà una media di 6 Km per ogni KWh, il che ci porta a una stima per eccesso di 5 KWh al giorno per ogni automobile. Il fabbisogno energetico sarebbe per eccesso di 5 KWh per 40 Milioni di veicoli = 200 GWh al giorno, che moltiplicati per i 365 giorni dell’anno fa 73 TWh all’anno. Ma a quanto ammonta il fabbisogno annuo di corrente in Italia? Le serie storiche ufficiali di consumo elettrico (Terna) mostrano picchi di 340 TWh tra il 2005 e il 2012, per poi attestarci negli ultimi anni intorno a 305 TWh, grazie all’efficientamento energetico lampadine a Led ed elettrodomestici A++.

Quindi rispetto ai picchi, abbiamo già uno spazio di 35 TWh annui, circa 1/2 dei 73 TWh necessari, per circa 20 milioni di veicoli elettrici. Quindi la rete elettrica nazionale sia perfettamente in grado di reggere un passaggio graduale, considerando anche incrementi nell’efficientamento energetico e l’apporto da fonti sostenibili. Come ulteriore spunto c’è uno studio ENEA che dimostra come si possono ottenere gli attuali 79 TWh annui di fabbisogno di energia elettrica residenziale installando pannelli solari su circa il 30% dei tetti degli edifici residenziali italiani e che corrisponde al numero di edifici idonei ad ospitare un impianto fotovoltaico. Penso che si farebbe prima e costerebbe meno così e non costruendo centrali nucleari con tempi costi economici e ambientali proibitivi.

Ultime considerazioni sui motori elettrici:
– sono molto più efficienti di quelli termici: fino al 90% contro al massimo il 50% dei migliori motori termici. Emblematica è l’ibrida di Nissan che usa l’elettrico per la trasmissione e un generatore a benzina per caricare le batterie facendo comunque 20 km al litro;

– non hanno marce, sfruttano il freno motore riducendo il consumo dei freni ricaricando contestualmente la batteria;

– essendo fatti di meno parti richiedono meno manodopera per la loro realizzazione, ma la sfida tecnologica sta nella realizzazione di altri componenti su cui spostare il lavoro: ad esempio è italiano un brevetto di una batteria elettrica basata su litio in forma liquida. La “furbata” è nel ricaricare la batteria in pochissimo tempo sostituendo liquido scarico con del liquido già carico.

In conclusione il passaggio all’elettrico è fattibile, e se gestito con intelligenza potrebbe rappresentare un’opportunità di sviluppo concreta e risultare anche conveniente.

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