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Il principe Harry portato via dall’aula di tribunale dopo le urla di una donna. Poi rientra ma “lancia la penna sul tavolo in segno di esasperazione”

La fan scatenata era entrata in ritardo, a lavori già iniziati e aveva preso posto nella galleria dedicata al pubblico. Avvicinata per maggiori chiarimenti fuori dal tribunale, la donna si sarebbe rifiutata di aggiungere altro lasciando al duca del Sussex il tempo e le condizioni utili per fare ritorno nell’aula. Ma ad aspettarlo non pare ci fosse nulla di buono...

di Antonella Zangaro
Il principe Harry portato via dall’aula di tribunale dopo le urla di una donna. Poi rientra ma “lancia la penna sul tavolo in segno di esasperazione”

Un volo transoceanico per due giornate in una corte di giustizia, uno spavento, tanto disappunto e nessun contatto con la famiglia. Questi gli ingredienti dell’ultimo viaggio a Londra del principe Harry che, tra le altre, si è trovato sullo stesso suolo del padre per circa 24 ore, ma anche questa volta, non lo avrebbe incontrato. La legge della famiglia reale britannica è sempre stata quella di tenersi il più lontano possibile dai tribunali, evitandoli come la peste, ma Harry, tra tutte le sue decisioni più ribelli, ci ha messo anche questa e proprio mentre re Carlo III si trova in visita di Stato a Roma, lui è entrato alla High Court per portare avanti la sua battaglia contro il ministero dell’Interno britannico. Come se non bastasse, però, mentre si stava tenendo l’udienza, poco prima che il re iniziasse il suo discorso ufficiale nel parlamento italiano, il duca del Sussex veniva portato fuori dalla High Court dalle sue guardie del corpo per ragioni di sicurezza.

A motivare il gesto, la reazione accesa di una donna, di colore, sulla cinquantina, che dopo aver attirato l’attenzione delle guardie per il suo comportamento sospetto, o per lo meno irrequieto, mentre trafficava con due cellulari ed un taccuino, ha trovato il momento giusto per urlare: “Io sto con te, principe Harry”. La fan scatenata era entrata in ritardo, a lavori già iniziati e aveva preso posto nella galleria dedicata al pubblico. Il suo gesto è esploso nel momento in cui i presenti, organi di stampa e semplici auditori, erano stati invitati ad uscire dall’aula per lasciare spazio ad una “sessione segreta” che avrebbe toccato argomenti riservati e protetti per ragioni di sicurezza. Nel momento in cui Harry uscendo, a debita distanza, le è passato accanto, lei “istintivamente”, hanno raccontato i testimoni, avrebbe urlato tutto il suo sostegno per il ribelle di casa Windsor. A quel punto, le guardie del corpo del principe lo hanno fatto allontanare velocemente lasciando alla sua “supporter” tutto il tempo di rivolgersi ai presenti e, come raccontato anche dal Daily Mail, cercando tra loro qualche membro della stampa. “Se siete giornalisti – avrebbe detto a quel punto – voi siete la ragione per la quale lui non si trova in Inghilterra”.

Avvicinata per maggiori chiarimenti fuori dal tribunale, la donna si sarebbe rifiutata di aggiungere altro lasciando al duca del Sussex il tempo e le condizioni utili per fare ritorno nell’aula.
Ma ad aspettarlo non pare ci fosse nulla di buono tanto che , ancora, secondo alcuni testimoni, il principe avrebbe spesso “lanciato la sua penna sul tavolo in segno di esasperazione, toccandosi il volto con aria di sconcerto”. La causa in corso è uno dei temi sui quali si concentra la battaglia di Harry per i suoi diritti negati e per “vendicare” la memoria e la triste sorte di sua madre, Lady Diana. Quando nel 2020, insieme a sua moglie Meghan Markle decise di lasciare il Regno Unito e la corona, il duca del Sussex si è visto negare il diritto ad avere una scorta pagata dal governo con i soldi dei contribuenti. La sicurezza di alto livello concessa alla famiglia reale non era più riconosciuta ad un membro che non facesse attività per la monarchia e questo era il caso del principe e di sua moglie, che avevano scelto di lasciare tutto e tutti per trasferirsi in California. Il caso, finora, sarebbe già costato 500.000 sterline (quasi 650.000 euro) e questa cifra andrebbe a sommarsi al danno di immagine per una narrazione che vedrebbe penalizzato il principe nella sua “pretesa” di aver un servizio al quale non avrebbe più diritto come accadde a sua madre quando si separò dall’erede al trono. L’accusa di fondo, per Harry, è che se Diana fosse stata ancora protetta dai servizi del governo britannico, quell’incidente mortale sotto al tunnel dell’Alma non sarebbe mai avvenuto. Ecco perchè, oggi, anche i suoi legali starebbero cercando di cambiare i toni per far comprendere ai sudditi e alla corte, le ragioni della sua ostinazione che denuncia un “trattamento di inferiorità” riservato solo a lui.

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