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Ilaria Sula, tracce di sangue nella camera di Samson: si valuta la posizione dei genitori

La scoperta della Scientifica nel corso di un sopralluogo. Accertamenti su un coltello. La procura verso la contestazione delle aggravanti di premeditazione e della crudeltà
Ilaria Sula, tracce di sangue nella camera di Samson: si valuta la posizione dei genitori
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Tracce di sangue sono state ritrovate nell’abitazione di via Homs, nel quartiere Africano di Roma, dove Mark Samson è accusato di aver accoltellato a morte l’ex fidanzata Ilaria Sula. Tre colpi, tutti alla gola, che hanno provocato una morte rapida, ha stabilito l’autopsia. Gli schizzi ematici sono stati rinvenuti dalla Polizia Scientifica nel corso di un primo sopralluogo dal quale è poi scaturito il sequestro della casa, dove il 23enne in stato di fermo per il femminicidio viveva insieme ai genitori. In particolare, a quanto si apprende, le tracce ematiche sono state rintracciate nella camera del giovane.

Proprio la posizione del padre e della madre del giovane è sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti – guidati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini – poiché pare si trovassero a casa nel momento in cui il figlio ha ucciso la studentessa ternana. Al momento, non sono indagati ma se dovessero emergere elementi che provano il loro coinvolgimento attivo nel delitto, verranno iscritti con l’accusa di concorso in omicidio volontario e occultamento di cadavere. Non sono invece accusabili di favoreggiamento, poiché parenti stretti.

Oggi gli investigatori torneranno nuovamente nell’appartamento e si punterà ad accertare se un coltello da cucina, ritrovato mercoledì dalla polizia, sia l’arma utilizzata dal femminicida per compiere il delitto o se Samson ha detto la verità quando ha sostenuto di averla gettata in un tombino. Inoltre la procura, in base agli elementi raccolti, potrebbe contestare a Samson le aggravanti della premeditazione e della crudeltà.

Al momento l’unica aggravante contestata è quella della relazione affettiva. Il giovane fermato, secondo la ricostruzione degli inquirenti, lo scorso 25 marzo avrebbe ucciso l’ex fidanzata e poi si sarebbe disfatto del cadavere: lo avrebbe chiuso in un trolley e caricato sull’auto di famiglia, quindi lo avrebbe gettato da un burrone del monte Guadagnolo, tra i comuni di Poli e Capranica Prenestina, in provincia di Roma.

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