Il nuovo podcast si chiama Parlarne Tra Amici e lo fa con Silvia Righini e Stefano Sgambati: Daria Bignardi ha raccontato a Vanity Fair che “finita l’esperienza dei quattro anni insieme a Radio Capital, con Silvia e Stefano ci siamo detti che dovevamo inventarci qualcosa per continuare a sentirci ottanta volte al giorno e divertirci insieme: proprio in quel momento One Podcast ci ha proposto di fare un podcast di libri e ci siamo andati a nozze”. Durante la chiacchierata, la giornalista e conduttrice parla di libri che non ha amato come Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin (“Era un libro lunghissimo e non mi aveva convinto, mi era sembrato artificioso, scritto a tavolino”), a libri che con il passare del tempo non si leggono più: “Le cose brutte e noiose. Aggiungo, però, che quando si è più giovani si riescono a leggere certi polpettoni che da adulto non leggeresti mai”.
E arriva anche un ‘coming out’, ovvero un classico che non ha mai letto: “Solo uno? Non sono riuscita a leggerne tanti. Come Viaggio al termine della notte di Céline, un capolavoro che mi ha sempre respinto. O l’Ulisse di Joyce, che non ho mai finito”. Degli anni del passato, spiega Bignardi, le manca “il tempo infinito, quei pomeriggi interminabili di quando sei bambino o ragazzino. Gli adulti devono pagare le bollette, portare il gatto dal veterinario, fare la spesa: non possono stare tutto il giorno a leggere sul divano. Con l’età hai sempre meno tempo e non hai più quella prospettiva infinita di vita davanti a te che ti può portare a decidere di stare in casa tutto il giorno a leggere se fuori c’è il sole”.
Le interviste in tv non le mancano perché “le faccio continuamente: a chiunque incontri faccio il terzo grado. Da lettrice compulsiva sono sempre affamata di vite e di storie. La cosa più divertente delle interviste televisive forse era condividere scoperte di belle menti meno conosciute. Come quella di Michela Murgia, che mi manca molto“.