Luca Argentero si prepara per calarsi nei panni nuovamente del popolare Andrea Fanti per la prossima stagione della serie cult “Doc nelle Tue Mani” che sarà trasmesso su Rai Uno non prima del 2026. Durante una chiacchierata con Vanity Fair l’attore ha parlato di salute e bellezza.
Proprio su quest’ultimo punto con un filo di ironia ha detto: “Ci ho costruito una carriera sull’oggettificazione della bellezza! E l’ho vissuta sempre alla stragrande, nel senso che metà delle cose che ho fatto, soprattutto. All’inizio non avrei fatto molte cose se non fossi stato di gradevole aspetto. Ci ho costruito una carriera sull’oggettificazione della bellezza”.
E ancora: “Il non essere considerati solo belli dipende dall’impegno che metti in quello che fai, se dopo 20 anni dal primo film continuo a lavorare vuol dire che non c’è solo una fotogenia, e inizio a dirmelo pure io e a essere più consapevole anche delle mie qualità professionali oltre che estetiche, perché ci sono delle cose che cambiano con l’età”.
Poi la considerazione: “Per noi attori il passaggio del tempo si percepisce perché c’è anche un cambiamento di ruoli che interpreti. Prima fai il figlio poi fai il padre, prima lo studente poi il professore. La percezione che all’esterno si ha di te da attore la vivi anche rispetto all’immagine che puoi proporre di te, ora non vengo chiamato per parti da universitario, ma di un quarantenne o cinquantenne”.
Per Argentero il tempo passa e va in parallelo al suo ruolo di padre: “Ho avuto i miei figli tardi, a 40 anni, e la variabile del tempo sfuggente la percepisco sempre di più. Prima me ne accorgevo solo su di me, e da attore, la vivevo rispetto all’immagine che gli altri avevano di me. Ora il tempo lo vedo passare anche sul viso dei miei figli che crescono ogni giorno, mi sveglio e dico ‘sono cambiati, sono diversi dal giorno prima’, quindi mi rendo conto di più dello scorrere del tempo e ho un’urgenza nell’utilizzarlo bene e nell’averne il più possibile. È un pensiero che prima non avevo”.