Separazione carriere, l’apertura (di facciata) del governo nel giorno dello sciopero: “Pronti a modifiche su quote rosa e sorteggio dei Csm”
Proprio nel giorno in cui i magistrati scioperano con successo contro la separazione delle carriere, dal governo arriva un’inedita apertura al dialogo con le toghe. E addirittura una disponibilità a modificare il testo della riforma costituzionale, attualmente in discussione al Senato dopo l’ok in prima lettura alla Camera. La virata è affidata a una velina diffusa alle agenzie al termine di un vertice a palazzo Chigi, a cui hanno partecipato la premier Giorgia Meloni, i suoi vice Matteo Salvini e Antonio Tajani e il Guardasigilli Carlo Nordio, oltre ai presidenti delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato. Si tratta, per la verità, di un passo avanti di portata minima, che non riguarda nemmeno la separazione delle carriere in senso stretto, ma l’elezione dei due futuri Consigli superiori della magistratura (uno per i giudici e uno per i pubblici ministeri): l’esecutivo fa trapelare la possibilità di cambiare il metodo del sorteggio dei togati, da “secco” a “temperato” (cioè un’estrazione di una rosa di candidati su cui poi i magistrati dovranno votare) e di prevedere quote di genere.
L’apertura sarà formalizzata con ogni probabilità nell’incontro tra la premier e la giunta dell’Associazione nazionale magistrati, chiesto dal neo-presidente Cesare Parodi e in programma il 5 marzo. Finora i vertici dell’Anm hanno sempre chiarito di non essere disponibili a una trattativa sul testo del ddl, ma di puntare al suo completo ritiro. Prima dei magistrati, peraltro, Meloni e altri membri del governo incontreranno una rappresentanza dell’Unione delle Camere penali, il “sindacato” degli avvocati penalisti, grande sponsor della separazione delle carriere. A quanto riferiscono fonti dell’esecutivo, il vertice di oggi era finalizzato proprio a “preparare le consultazioni già programmate” per la settimana prossima.