Adesione massiccia oggi a Genova allo sciopero della magistratura contro la riforma della Giustizia. In procura l’adesione ha raggiunto il 95%, mentre in tribunale l’80%. “La riforma toglie libertà ai giudici e limita i diritti del cittadino. Il giudice avrà paura dei potenti”, ha dichiarato Domenico Pellegrini, presidente della giunta ligure dell’Associazione nazionale magistrati (Anm), aprendo l’assemblea dei magistrati in sciopero.
All’assemblea ha partecipato, in collegamento, anche Marco Travaglio: “Siamo solidali con voi perché non state facendo una battaglia per la vostra categoria, ma per la giustizia. È importante fare incontri pubblici come questo per spiegare come stanno le cose. In questi anni se sono passate certe controriforme è stato proprio perché la gente pensava di assistere a un incontro di boxe in cui non era invitata neanche tra il pubblico, mentre invece era uno dei contendenti, in particolare quello che finiva Ko”.
Pellegrini ha sottolineato che la protesta non riguarda vantaggi per i magistrati, ma la tenuta del sistema giudiziario: “Dispiace scioperare perché facciamo un servizio pubblico, ma dovevamo far arrivare un messaggio alla cittadinanza. Questa riforma andrebbe solo ritirata”. Ha poi indicato le priorità per un miglioramento del sistema: “Depenalizzare il penale, digitalizzarlo, avere più organici. Per queste cose siamo pronti al dialogo”.
La riforma, secondo l’Anm genovese, punta a “indebolire i giudici e rendere i pubblici ministeri troppo potenti finché il Governo non ne assumerà il controllo”. Il timore espresso dai magistrati è che il nuovo assetto “riduca l’autonomia del Consiglio superiore della magistratura (Csm), portando a una magistratura più debole e condizionabile”. L’obiettivo dello sciopero è aprire un dibattito pubblico per “avvertire i cittadini di un pericolo che li riguarda da vicino”.
L’attore, comico e regista Antonio Albanese, presente a Palazzo di Giustizia, ha letto un brano di Piero Calamandrei. La presenza all’iniziativa dell’ideatore di ‘Cetto La Qualunque’ ieri aveva suscitato il sarcasmo di Gasparri “Io oggi sono Calamandrei – liquida la provocazione Albanese – Era un uomo coraggiosissimo, sempre avanti. Teneva al futuro, ai giovani. E credo sia fondamentale nobilitare e sostenere le nuove generazioni”.