Ci siamo. La Milano Fashion Week dedicata alle collezioni Autunno/Inverno 2025/2026 ha preso il via, trasformando la città nella capitale internazionale della moda donna dal 25 febbraio al 3 marzo. Un’edizione con un calendario denso di eventi, tra debutti attesi, ritorni, anniversari importanti e un addio, quello di Sabato De Sarno a Gucci, che fa discutere.
Secondo le stime di Confcommercio Milano, Lodi e Monza e Brianza, a questo giro l’indotto dovrebbe sfiorare i 185 milioni di euro, con una crescita del 2,3% rispetto al 2024. Un dato positivo, trainato soprattutto dall’aumento della spesa media dei visitatori (prevista a 1.641 euro, +3,1%), che compensa una leggera flessione nel numero complessivo di presenze (circa 113mila, -0,8%). La maggior parte della spesa sarà concentrata nello shopping (85 milioni di euro, il 46% del totale), seguito da pernottamenti e ristorazione (72 milioni, 39%) e trasporti (27,7 milioni, 15%). Numeri che confermano il ruolo centrale di Milano nel panorama della moda internazionale, come ha sottolineato anche Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI). Una centralità che assume un valore ancora maggiore in un momento di crisi per il settore: i dati di Camera Moda, infatti, parlano di un calo dei ricavi del 5,2% nel 2024 (96 miliardi di euro), anche se l’export tiene (+2,5%) e il saldo commerciale raggiunge la cifra record di 44 miliardi. Segnali di stabilizzazione sono arrivati dall’ultimo trimestre dell’anno, e fanno sperare in un 2025 di “tenuta”, come ha affermato lo stesso Capasa. “La moda non è solo stile e immagine: è industria, economia, lavoro”, ha sottolineato Barbara Mazzali, assessore a Turismo, Marketing territoriale e Moda di Regione Lombardia. “E la Lombardia è il cuore pulsante di questo settore. […] Milano, da sola, conta più di 11.000 aziende e produce il 15,6% del valore totale della moda in Italia”.
Saranno 56 sfilate fisiche, 6 digitali, 65 presentazioni, 4 su appuntamento e 23 eventi a scandire il ritmo della settimana, per un totale di 153 appuntamenti. Un calendario che vede protagonisti tutti i grandi nomi del Made in Italy: da Gucci (che apre la settimana con una sfilata firmata dall’Ufficio Stile, dopo la separazione da De Sarno) a Prada, Dolce & Gabbana, Fendi, Versace, Etro e Moschino. Marni sfilerà regolarmente, contrariamente a quanto inizialmente ipotizzato, mentre Bottega Veneta ha scelto di presentare una performance nei nuovi Headquarters.
Ma la Milano Fashion Week è anche l’occasione per celebrare anniversari importanti: Fendi festeggia 100 anni di storia con una sfilata co-ed (mercoledì 26 febbraio), Dsquared2 spegne 30 candeline e K-Way ben 60. E per assistere a debutti attesi, come quello di Lorenzo Serafini alla direzione creativa di Alberta Ferretti e di David Koma per Blumarine (entrambi giovedì 27 febbraio). Tra i ritorni, quello di Fiorucci, che torna ufficialmente in calendario con una sfilata sabato 1° marzo. Oltre alle sfilate, il calendario prevede numerosi eventi: dalla mostra “Io sono Leonor Fini” a Palazzo Reale al party “La fête secrète”, fino a “The WOMderful Inclusive Fashion Show by Benedetta De Luca”, per promuovere l’inclusione nella moda. Il 27 febbraio, inoltre, si terrà il lancio della terza edizione del PREMIO MAESTRI D’ECCELLENZA.
Confermata la presenza del Fashion Hub di Camera Nazionale della Moda Italiana a Palazzo Giureconsulti, con progetti dedicati a designer emergenti e alla sostenibilità, come “Designers for the Planet”, “Ensemble: Voices Of Seoul” e “GoMongolia”. Per la prima volta, il Fashion Hub ospiterà anche Charles De Vilmorin, designer dello Showroom Sphere della Paris Fashion Week.