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Finiti carabinieri chiamano col numero (vero) della caserma: truffa da oltre 100mila euro

Il caso a Sondrio. La tecnologia sfruttata dalla banda, conosciuta come "spoofing", permette di falsificare il numero in uscita
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La truffa era piuttosto sofisticata. Prima la chiamata di un finto funzionario di banca: “Ci sono operazioni sospette sul suo conto”. Poi quella dei finti Carabinieri, che però sembravano proprio quelli veri: “Carabinieri Pronto Intervento 112 Comando Provinciale Sondrio“, appariva sugli smartphone, con tanto di corrispondente numero di telefono. Usando il nome dell’Arma, i truffatori cercavano di convincere le vittime a versare il loro denaro su conti a loro intestati per tutelarsi dalle presunte “operazioni sospette”. In un caso il piano è andato a segno: il truffato, un valtellinese, ha versato oltre centomila euro.

A riportare la vicenda è il Corriere della sera. La tecnologia sfruttata dalla banda, conosciuta come “spoofing“, permette di falsificare il numero in uscita, inducendo le vittime a pensare di essere realmente state chiamate dalle forze dell’ordine. Una truffa molto difficile da riconoscere, anche se, spiega il comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Sondrio, Roberto De Paoli, “esistono segnali che possono aiutare a difendersi: non fornire mai dati sensibili, interrompere la conversazione e richiamare il numero della caserma o un altro numero di emergenza ufficiale per verificarne l’autenticità, senza ripetere l’ultima chiamata ma digitando singolarmente ogni tasto, non effettuare bonifici o trasferimenti immediati, denunciare sempre”.

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