L’alopecia è una malattia che affligge tantissime persone in tutto il mondo, ma quando a soffrirne sono i bambini, l’impatto psicologico può essere tremendo. Pierluigi Collina, ex arbitro internazionale, sa bene quali sono le difficoltà che riguardano la perdita improvvisa dei capelli e si è sempre schierato in prima linea per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla discriminazione subita da chi ha a che fare con questa condizione.

Appena 24enne, Collina ha sviluppato un’alopecia totale che, nel giro di poche settimane, lo ha privato di tutti i capelli e peli del corpo. Un cambiamento così radicale che, oltre all’aspetto fisico, ha avuto ripercussioni anche sulla sua carriera arbitrale: “I vertici dell’Aia – racconta in una intervista a Repubblica mi fermarono per 3 mesi per valutare l’effetto che avrei potuto suscitare nel pubblico. Ma voi provate a immaginare un bambino senza capelli come possa sentirsi di fronte alla crudeltà dei suoi coetanei”, ha sottolineato l’ex arbitro.

Lo stesso discorso può essere riproposto anche per le adolescenti: “Perdere i capelli a 13 o 14 anni può essere devastante”. Collina ha vissuto sulla sua pelle il pregiudizio legato all’alopecia, anche quando era già adulto e affermato personaggio pubblico: “Mi diedero un tapiro dopo che, durante una premiazione, venne fatta ironia sulla mia calvizie, senza rendersi conto che è una malattia e che scherzarci sopra può ferire molte persone. Bisogna sensibilizzare e far capire che non si tratta solo di un aspetto estetico, ma di una condizione che può influenzare profondamente l’autostima e la vita sociale di chi ne soffre”.

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