La battuta di caccia di Donald Trump jr nell’azienda faunistico-venatoria di Valle Pierimpiè sta sollevando un polverone politico. Già ieri il consigliere veneto Andrea Zanoni, apprendendo da il Fatto Quotidiano la notizia relativa al figlio del presidente degli Stati Uniti, aveva annunciato di voler presentare un esposto in Procura. Oggi vanno alla carica sia il Movimento 5 stelle, che si dice “preoccupato e inorridito” per il video che ritrae Don con una casarca – specie rigorosamente protetta – ammazzata ai suoi piedi, sia il Partito democratico, che ha già depositato un’interrogazione. E il ministro all’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, è stato costretto a intervenire, seppur in maniera interlocutoria: “Ho letto la notizia ma non ne so nulla, né quando è avvenuto, né come. Aspetto un report per saperne di più, per avere tutte le informazioni al riguardo”. La vicenda è stata ripresa anche dai quotidiani esteri, tra cui il Guardian.
“Le immagini ritraggono Trump Jr. cacciare anatre, cosa peraltro vietata per i non residenti, in un’area tutelata e mostrare gli animali abbattuti, lasciando intravedere anche un esemplare molto raro, protetto in tutta Europa dalla direttiva Uccelli dell’Unione Europea – già costata una procedura d’infrazione al nostro Paese – e dalla legge italiana, che ne sanziona penalmente l’abbattimento e la detenzione” scrivono i deputati del M5s in commissione Agricoltura, Alessandro Caramiello, Susanna Cherchi e Sergio Costa. Che aggiungono: “Crediamo che il tanto sbandierato ruolo internazionale dell’Italia e i buoni rapporti con l’amministrazione Trump del governo Meloni non possano in alcun modo trasformare il nostro Paese nel giardino personale del Presidente Usa e della sua famiglia, né nella loro tenuta di caccia. Siamo pronti a presentare un esposto alla Procura della Repubblica e a portare il caso in Parlamento con un’interrogazione parlamentare al ministro Pichetto Fratin, perché è necessario che venga in Aula alla Camera a riferire su questa inquietante vicenda”. “Vorremo ricordare che l’Italia non è una colonia del potente di turno o di suo figlio. La famiglia Trump non pensi di trattarci come stanno facendo con il Messico o la Groenlandia e, soprattutto, che non siamo disposti a rimanere a capo chino davanti ad atti di bracconaggio” si legge nell’interrogazione dei deputati dem Eleonora Evi, Sara Ferrari e Marco Simiani e Patrizia Presropino a Pichetto Fratin, con la quale chiedono di contrastare il turismo venatorio da parte di cittadini stranieri.
Chi invece sta difendendo Don Trump è il consigliere di Fratelli d’Italia, Joe Formaggio: “Siamo fieri che sia venuto nel nostro Veneto. Questo dimostra l’attrattività della nostra Regione e il valore delle nostre tradizioni. È inaccettabile che la sinistra continui con la solita caccia alle streghe contro chi, come Trump, ha legittimamente vinto le elezioni e rappresenta un modello di leadership e valori per milioni di persone nel mondo”. Nel merito Formaggio non entra, anzi sembra chiudere entrambi gli occhi: “Non possiamo accettare che una visita privata diventi un pretesto per attacchi strumentali contro Trump Jr. Se ha operato nel rispetto delle regole, come sembra essere il caso, non c’è motivo per questa isteria mediatica. La caccia è una tradizione millenaria, radicata nella nostra cultura, e chi la pratica in modo responsabile deve essere tutelato, non attaccato”.
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