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Sara Pedri, assolti dal gup l’ex primario e la sua vice dall’accusa di maltrattamenti. Le parti civili erano 21

Il procedimento era scaturito dalle indagini seguite alla scomparsa, il 4 marzo 2021, della ginecologa
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Assolti. Saverio Tateo, ex primario del reparto di ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento, e la sua vice Liliana Mereu sono stati assolti dall’accusa di maltrattamenti continuati e in concorso ai danni di 21 tra medici, infermieri e ostetriche di cui 10 si erano costituiti parte civile. Tra le parti offese anche Sara Pedri, la ginecologa forlivese di 32 anni di cui non si sa più nulla dal 4 marzo di quattro anni fa. La sentenza è stata appena pronunciata dal giudice per l’udienza preliminare Marco Tamburrino. L’accusa, rappresentata dalla pm Maria Colpani, aveva chiesto per entrambi una pena di quattro anni, due mesi e venti giorni. Dall’inizio del procedimento gli imputati, attraverso i loro difensori, hanno contestato ogni addebito. Il procedimento era scaturito dalle indagini seguite alla scomparsa, il 4 marzo 2021, della ginecologa Sara Pedri.

La giovane ginecologa, che da Forlì si era trasferita a Trento, scomparve dopo aver scritto una lettera di dimissioni all’Azienda sanitaria. Le ricerche portarono a individuare l’auto parcheggiata vicino al Ponte di Mostizzolo, vicino ad un lago. I familiari temettero da subito un gesto estremo, come reazione all’esasperazione di cui Sara sarebbe stata vittima nell’ambiente di lavoro.

La donna aveva confidato alla sorella di aver ricevuto vessazioni ed umiliazioni, che non riusciva più a sopportare. Furono aperte tre diverse inchieste dalla Procura della Repubblica, dal ministero della Sanità e dall’Azienda sanitaria di Trento. Un’indagine interna aveva evidenziato criticità nella gestione del reparto e provveduto al trasferimento del primario e della sua vice, la dottoressa Liliana Mereu, con il contestuale avvio di un procedimento disciplinare. Nel novembre 2021 era stato formalizzato il licenziamento per giusta causa, poiché il medico avrebbe denigrato alcuni suoi colleghi. Licenziamento dichiarato illegittimo. Nel maggio 2023 la procura di Trento aveva chiesto il rinvio a giudizio sia del primario che della sua vice per maltrattamenti. Oggi la prima decisione del Tribunale.

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