“Io capisco l’irritazione da parte della Comunità ebraica milanese, perché purtroppo l’Anpi Milano e nazionale, che sono molto legate, non possono pensare di tenere quei rapporti saldi che c’erano fino a qualche anno fa se ogni giorno ci sono degli attacchi, non tanto al governo Netanyahu, ma allo Stato d’Israele”. Lo ha detto l’ex presidente dell’Anpi Milano Roberto Cenati, a margine di un incontro presso la Sinagoga centrale, commentando la scelta della comunità ebraica di disertare alcuni appuntamenti del Giorno della Memoria, in polemica, appunto, con l’Associazione nazionale partigiani italiani che parlando del conflitto in corso in Medio Oriente ha utilizzato il termine “genocidio”. “Forse l’Anpi nazionale dovrebbe fare una profonda riflessione, non sentirsi offesa, ma riflettere sul perché ci sono queste reazioni da parte della comunità ebraica e da altre comunità”, ha concluso.
Dal canto suo, invece, l’Anpi invita all’unità. Dopo le parole del presidente della sezione Milano, Primo Minelli, che già aveva parlato di “polemiche sterili”, è intervenuto anche Gianfranco Pagliarulo. “Lunedì 27 gennaio, Giorno della Memoria, il Paese intero si riunirà attorno ai tanti, troppi volti e storie di deportazioni e inauditi massacri – ha scritto in una nota – È il Giorno della Memoria in particolare della Shoah, la cui incancellabile responsabilità ricade sui nazisti tedeschi, sui fascisti italiani e sui collaborazionisti di vari Paesi. Nessuno può e deve dimenticare. Nessuno può e deve rimuovere. L’ANPI è figlia della lotta partigiana e per questo era, è e sarà sempre in prima fila nel contrasto al razzismo, specialmente all’antisemitismo. Abbiamo messo in campo per il 27 gennaio in modo unitario, di concerto innanzitutto con i Comuni e con tante realtà associative, una quantità di iniziative davvero straordinaria. Davanti alla memoria dell’enormità e dell’unicità di ciò che ricordiamo lancio un appello affinché si superino polemiche sterili, strumentali e spesso destituite di qualsiasi fondamento affinché il 27 gennaio sia pienamente il giorno dell’unità e della responsabilità”. Pagliarulo invita quindi a prendere esempio da Firenze dove Anpi, comunità ebraica e Aned hanno scritto un comunicato congiunto annunciando che saranno insieme a celebrare il 27 gennaio e augurandosi che “questo nostro esempio possa essere di ispirazione per il ricongiungimento di un fronte unito, democratico e antifascista, anche altrove”.