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“Ho lasciato mio marito 10 settimane dopo il matrimonio. Odiavo chi ero diventata, non volevo più vivere”: la nuova vita di Eletta Palmer

“Mi sentivo intrappolata in una vita che non volevo condurre ed emotivamente abbandonata”: la storia raccontata sulle pagine del “DailyStar”

di Emanuele Corbo
“Ho lasciato mio marito 10 settimane dopo il matrimonio. Odiavo chi ero diventata, non volevo più vivere”: la nuova vita di Eletta Palmer

Un incidente le porta via madre e sorella in un colpo solo, e da quel momento la vita di Eletta Palmer non è più la stessa. Un trauma troppo grande che, anni dopo, la porta a fare tabula rasa e a lasciare persino il marito sposato 10 settimane prima.

Incinta di 4 mesi, Eletta Palmer guardandosi allo specchio non si riconosce più: “Odiavo chi ero diventata. Mi sentivo inutile e come se avessi fallito in tutto nella vita. Non volevo più vivere” spiega dalle pagine del DailyStar. Tutto è iniziato 13 anni prima, quando l’incidente d’auto della madre e della sorella plasma in modo traumatico la sua vita adulta.

Dopo quella tragedia Eletta ha dovuto farsi carico non solo della famiglia che aveva già costruito per conto proprio, ma anche di quella d’origine: “Essendo la figlia più grande, dovevo prendermi cura di tutti gli altri. Ho inserito il pilota automatico, senza darmi il tempo di elaborare il lutto, solo per prendermi cura dei più piccoli”. Così i quattro fratelli di Eletta si sono trasferiti nella sua casa con il suo compagno e i loro due figli. È stato un disastro. “Senza la mamma a tenere tutto insieme, tutto è ricaduto sulle mie spalle e non avevo idea di come vivere senza di lei o di come crescere i suoi figli. Un minuto eravamo una famiglia, il minuto dopo eravamo solo pezzi frantumati della nostra vita precedente”.

Un mix di caos, trauma e infelicità hanno seguito Eletta e lei è passata da una relazione tossica all’altra fino al matrimonio nel 2016. “Quando mi sono guardata allo specchio quel giorno, mi sono chiesta perché non potevo morire anch’io nell’incidente d’auto. Perché mi sono ritrovata a dover gestire bambini, abusi, povertà e scarsa autostima? Mi sentivo intrappolata in una vita che non volevo condurre ed emotivamente abbandonata”.

A salvarla, senza saperlo, è stato il bambino che portava in grembo, che scalciando con vigore l’ha spinta ad agire: “Non avevo idea di come cambiare, sapevo solo che dovevo farlo”, ricorda Eletta, che a quel punto ha chiesto al suo compagno di andarsene e ha deciso di crescere il bebè da sola. Quindi è stata la volta della ricostruzione della propria identità, mettendo a fuoco ciò che le serviva per essere felice.

Non solo: la sua vicenda l’ha aiutata ad ispirare gli altri, così ha fondato un’attività di life coaching: “Mi mancano tanto mia mamma e mia sorella. Sono passati 21 anni da quando ho sentito le loro voci o visto i loro sorrisi. Ma ora sono qui, ho creato una vita più felice e sana per i miei figli e per i miei futuri nipoti”. Eletta si dice orgogliosa di sé e ha un consiglio da dare “a qualsiasi donna che si sente emotivamente persa, bloccata: nessuno verrà a salvarti, devi cercare supporto e percorrere il cammino da sola”.

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