“Quando lei mi dice che il patrimonio di Musk è di 428 miliardi di dollari, io non riesco nemmeno a capire cosa significa perché sono sempre stato abituato a vivere con quello che ho, non capisco la dimensione e mi chiedo: ‘ma una singola persona, con tutti quei soldi lì, che cazzo se ne fa?“. Non usa mezzi termini il segretario della Cgil Maurizio Landini, ospite di Accordi&Disaccordi, il talk condotto da Luca Sommi con la partecipazione di Marco Travaglio e Andrea Scanzi, che così ha commentato l’entità dell’enorme patrimonio del magnate americano, primo uomo al mondo a superare la soglia dei 400 miliardi (428 secondo Forbes, 452 per Bloomberg, ndr). “E aggiungo una cosa che può apparire ancora più folle: io penso che siamo arrivati al punto in cui bisognerebbe mettere un tetto alla ricchezza, perché siamo alla follia”, ha detto ancora Landini che poi ha specificato nuovamente di non essersi pentito di aver usato il termine “rivolta sociale” quando, il 6 ottobre scorso, aveva chiamato i cittadini a partecipare allo sciopero generale contro la manovra. Parole che avevano suscitato moltissime polemiche, soprattutto tra gli esponenti del governo. “Penso davvero che sia necessaria una rivolta sociale, non a caso ho regalato alla presidente del Consiglio, quando ci siamo incontrati, il libro ‘L’uomo in rivolta’ di Albert Camus, che diceva una cosa molto precisa: la prima condizione per rivoltarsi è dire di ‘no’ perché il poter dire di ‘no’ quando le cose non funzionano è la prima condizione per poter dire di sì, ma se non puoi dire di ‘no’, non conti nulla”. E di fronte a un momento in cui c’è una diseguaglianza sociale che non ha precedenti, la solidarietà e la giustizia sociale diventano lo strumento per affrontare tutto”, ha concluso il sindacalista.
Le parole del segretario generale della Cgil ad Accordi&Disaccordi. Che rivela: "Ho regalato un libro a Giorgia Meloni" [Video]
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