Il mondo FQ

Cronaca

Ultimo aggiornamento: 10:37 del 18 Gennaio

“Ddl Sicurezza? Va abolito, tutelare il diritto al dissenso”. “Ci stiamo trasformando nell’Ungheria”: le voci alla fiaccolata di Roma

"È la prima volta che Amnesty International viene associata alla parola violenza": sono le parole di forte preoccupazione di Riccardo Noury [Video]
"Ddl Sicurezza? Va abolito, tutelare il diritto al dissenso". "Ci stiamo trasformando nell'Ungheria": le voci alla fiaccolata di Roma
di Angela Nittoli
0 seconds of 3 minutes, 20 secondsVolume 0%
Press shift question mark to access a list of keyboard shortcuts
00:00
03:20
03:20
 
Commenti
Dopo il corteo nazionale molto partecipato dello scorso 14 dicembre, le associazioni contro il ddl Sicurezza, A Pieno Regime, Amnesty International Italia, Cgil, Anpi, Sinistra Anticapitalista, Arci, Unione Studenti Medi e Udu, scendono nuovamente in piazza per continuare a dire no al disegno di legge 1660. Lo fanno con candele e cartelli per illuminare, come dice lo slogan della manifestazione, “il buio del regime”.
“Il ddl Sicurezza porterà l’Italia più vicina all’Ungheria di Orban – dice Luca Blasi, portavoce della rete A Pieno Regime – va rigettato completamente, perché non è solo un fatto di tecnicismi, è una questione politica: nessuno può pensare di ledere il diritto al dissenso in una democrazia“.
In piazza non sono mancati neppure i commenti verso il cosiddetto scudo penale per i poliziotti, anche se il governo ha affermato che non dovrebbe essere inserito nel ddl 1660. “In queste ultime 48 ore questa manifestazione è stata presentata come una minaccia alla sicurezza – aggiunge Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia – è la prima volta che Amnesty è affiancata a parole come violenza e minaccia. Tutto questo, insieme al cosiddetto scudo penale, al tentativo di annacquare la legge sulla tortura, è funzionale a far passare l’idea che questo Ddl sia una cosa necessaria e urgente. Certamente l’idea di affidare alle forze di polizia delle garanzie maggiori, ad esempio la non iscrizione nel registro degli indagati, può voler dire aumentare per loro la possibilità di farla franca”.
Le associazioni, dopo un breve corteo fino a Largo di Torre Argentina e al termine degli interventi, hanno lanciato i prossimi appuntamenti di protesta: il 4 e 5 febbraio al Parlamento europeo.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione