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Polemiche per la nomina di Marina Terragni a Garante per l’infanzia. Famiglie Arcobaleno: “Da lei solo attacchi alla comunità Lgbt”

L'incarico pubblicato in Gazzetta ufficiale ed è arrivato su accordo dei presidenti di Camera e Senato. L'associazione di genitori Lgbtqi+: "Con quali motivazioni è stato scelto il suo curriculum?"
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Polemiche per la nomina di Marina Terragni, giornalista nota per le sue posizioni contro le persone trans e la maternità surrogata, come nuova Garante per l’infanzia e adolescenza. La notizia è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale nelle scorse ore: a dare il via libera alla nomina, come previsto, sono stati i presidenti di Senato e Camera. Prende il posto di Carla Garlatti, magistrata ed ex presidente del tribunale per i minorenni di Trieste. Prima ancora, a ricoprire l’incarico era stata l’esperta di adozioni internazionali Filomena Albano.

Terragni, già firma di Io Donna del Corriere della Sera e ora a il Foglio, è considerata molto vicina alla ministra della Famiglia Eugenia Roccella. Esponente delle Radfem, ovvero “femministe radicali gender critical”, da anni rivendica la sua battaglia contro le persone transgender: in un’intervista a la Verità di settembre scorso, disse “i bambini trans non esistono. Gli adulti la smettano di influenzare i più piccoli”. Sempre Terragni si è schierata con chi ha criticato la partecipazione di Imane Khelif alle scorse Olimpiadi (e ha invocato la re-introduzione dei sex test), ha contestato a lungo il ddl Zan e accolto con favore l’introduzione del reato universale di maternità surrogata.

A protestare è l’associazione Famiglie Arcobaleno, associazione di genitori Lgbtqia+, che ha espresso “sorpresa e preoccupazione”: “A scorrere i titoli e le esperienze di chi ha già ricoperto questo ruolo”, si legge in una nota, “ci chiediamo con quali motivazioni sia stato scelto il curriculum della dott.ssa Terragni giornalista, scrittrice, blogger e opinionista”. Quindi accusano: “Viene scontato pensare che sia giustificata unicamente dai posizionamenti ideologici“, della giornalista “che ha costruito la sua notorietà sugli attacchi continui e reiterati alla comunità Lgbtqia+”. Come Famiglie Arcobaleno “ci chiediamo con rammarico come il furore ideologico e omolesbobintrasfobico possa spingere il governo a nominare persone prive di titoli a ricoprire ruoli così delicati per l’infanzia e l’adolescenza del nostro paese. Pur di colpire la nostra comunità e continuare l’opera di smantellamento dei diritti delle minoranze, si mettono a rischio i minori scegliendo figure evidentemente inadeguate”. E chiudono: “Attendiamo che i presidenti Fontana e La Russa ci spieghino – conclude – a quale titolo si elegga una Garante per l’infanzia, che di titoli ed esperienze adatte al ruolo sembra non averne”.

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