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Kyrgios, che flop: dopo le chiacchiere, perde al suo ritorno agli Australian Open contro il numero 92 al mondo

Il tennista australiano ormai famoso per gli attacchi a Sinner è stato sconfitto dal britannico Jacob Fearnley
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Per il ritorno in grande stile Melbourne gli aveva riservato anche il palcoscenico della John Cain Arena: in molti agli Australian Open attendevano con curiosità e trepidazione il ritorno al tennis giocato di Nick Kyrgios. Dopo tante chiacchiere, compresi gli insulti e gli attacchi a Jannik Sinner, Kyrgios era chiamato a dimostrare sul campo di essere ancora un tennista vero. È andata male: l’australiano ha perso in tre set contro il 23enne britannico Jacob Fearnley, numero 92 al mondo. È vero che lo stesso Kyrgios aveva già messo le mani avanti, dopo l’ennesimo infortunio, parlando della necessità di “un miracolo” per essere in forma agli Australian Open. È vero che nel tennis è estremamente complicato tornare dopo oltre un anno di inattività e un’operazione al polso che solitamente significa carriera finita. Ma è stato lo stesso Kyrgios a dichiarare che avrebbe avuto come obiettivo la vittoria di uno Slam. Quanto visto in campo dice invece che è ancora lontano anche da un livello di tennis da top 100.

Il tentativo di far parlare di sé per il tennis è durato poco più di due ore: Fearnley ha vinto con il punteggio di 7-6, 6-3, 7-6. Per Kyrgios è la seconda sconfitta su due partite in questa nuova stagione: aveva già perso a Brisbane contro il francese Giovanni Mpetshi Perricard. Ad aprile compirà 30 anni e la sua carriera nel tennis è tutta completamente da ricostruire: sul campo ha dimostrato di avere ancora una grande prima di servizio (13 ace), ma poco altro. Certo, la classe non è in discussione. Ma restano anche la valanga di errori a condizionare il suo match, come d’altronde accadeva spesso anche prima dell’infortunio. Kyrgios ha commesso 32 errori non forzati e soprattutto ha sbagliato nei momenti decisivi: ha perso malamente i due tie-break (7.3 e 7-2), ha sciupato pure un set point nel terzo set che avrebbe potuto riaprire la partita.

Ora, se vorrà davvero tornare a un essere tennista, Kyrgios dovrà ripartire dal basso, partecipando a tornei minori per cominciare a fare punti nel ranking. E dovrà dimenticarsi i riflettori degli Australian Open, dove potrà invece continuare ad attaccare Sinner, impegnato nella difesa del titolo vinto un anno fa. L’ultimo attacco via social di Kyrgios nei confronti dell’altoatesino era arrivato proprio alla vigilia dell’inizio dello Slam di Melbourne: “Perché avviene a porte chiuse? – ha scritto il tennista australiano su X in un commento sull’annuncio del Tas di Losanna che ha fissato l’udienza sul caso Clostebol per il prossimo 16-17 aprile – Se non hai fatto niente di sbagliato, allora che ci sia trasparenza“. Nella nota il tribunale svizzero aveva precisato che nessuna delle parti ha richiesto un’udienza pubblica e pertanto il processo si svolgerà a porte chiuse come previsto dalle norme.

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