I Mercatini di Natale di Bolzano - 2/4
Piazza Walther, al centro della città, ospita il Mercatino di Bolzano, il primo d’Italia. Passeggiare tra le casette in legno dai tetti rossi, con le montagne sullo sfondo e le guglie del Duomo a proteggere la città, è come entrare in una fiaba. Ciò che colpisce di questi mercatini è lo spirito profondamente autentico. Non troverete Babbo Natale o pupazzi di neve, ma San Nicolò e i Krampus, che l’8 dicembre arrivano a spaventare i passanti. Negli stand abbondano i prodotti tipici locali: creazioni in legno, vetro e ceramica, le tipiche babbucce in feltro, strudel, grappe, biscotti e speck. Perfino la musica che si sente in sottofondo rievoca i canti popolari e le melodie di questi luoghi. Per questo, nonostante il richiamo turistico, il Mercatino rimane una tradizione molto sentita anche dagli abitanti. Tutta la città si è riunita, sfidando il freddo, per guardare l’accensione dell’Albero dei Desideri, un particolare abete simbolo di impegno e speranza a favore dei bambini: gli addobbi infatti riproducono le opere realizzate dai piccoli pazienti durante i laboratori di ceramico-terapia organizzati in ospedale dalla Fondazione Lene Thun. Per garantire il funzionamento di una macchina così complessa e precisa si lavora tutto l’anno. “Il lavoro di ricerca è fondamentale – spiega a FQMagazine Roberta Agosti, direttrice reggente dell’Azienda si Soggiorno e Turismo di Bolzano – Si valutano le domande dei potenziali espositori una per una, poi si lavora sui concerti, sugli eventi e su tutto il resto”. In 33 anni di storia, spiega, i mercatini hanno “cambiato la stagionalità” del turismo, aprendo la strada anche alla stagione sciistica. “Abbiamo declinato il modello di Norimberga, i loro consigli e la loro struttura, con le nostre tradizioni natalizie, che qui sono molto sentite”.
Grande attenzione è dedicata ai bambini, che fino al 6 gennaio possono divertirsi con laboratori, trenini e spettacoli di burattini, mentre i genitori si concedono un bicchiere di buon vino nella Wine Lounge. I mercatini dell’Alto Adige ormai hanno fatto scuola un po’ ovunque: “Molte città ci chiamano per chiedere consigli e io rispondo sempre di puntare sulle usanze locali, su ciò che le famiglie fanno in casa”, conclude la dottoressa Agosti. Il rischio da evitare a tutti i costi, spiega il presidente Roland Buratti, è che diventi un business perdendo il sapore antico e locale. “Per noi è un fatto culturale: nell’organizzare i mercatini facciamo delle scelte precise, e questo fa la differenza”. Un valore importante è l’attenzione all’ambiente: nel 2024 il Mercatino di Bolzano ha ottenuto la certificazione Green Event dall’Ecoistituto Alto Adige. La città invita i turisti a viaggiare in treno e si impegna a ridurre i rifiuti, per esempio, offrendo acqua in vetro e il famoso vin brulè in raffinate tazze in ceramica Thun, da restituire dopo l’uso. O da acquistare come souvenir.