Roma, 11 apr. (Adnkronos) - “Noi vogliamo un'Unione europea che crede nella sua industria, che mette in campo investimenti comuni con un'attenzione al sociale, alla tutela del lavoro, della sicurezza del lavoro e anche all'innovazione che serve per ritrovare un equilibrio a tutela anche del clima e del pianeta. Però lo vogliamo fare con un'attenzione particolare: serve un fondo europeo per l'automotive, attraverso cui investire in ricerca e innovazione, altrimenti la competizione che il vostro settore vive anche qui a Stm, con la Cina, con altri attori mondiali e con gli Stati Uniti, noi la perderemo". Così la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ad Agrate Brianza, davanti allo stabilimento di STMicroelectronics con i lavoratori in sciopero.
"Non siamo disposti a rinunciare a un'industria italiana che a testa alta guidi il rinnovamento, guidi l'innovazione, guidi anche la transizione ecologica e digitale e Agrate è un simbolo di questo e per questo siamo al vostro fianco in una giornata di lotta come questa. State difendendo sia il posto di lavoro che le prospettive delle vostre famiglie e naturalmente il futuro occupazionale. Sono molto preoccupata perché quando si comincia a non dare solidità ma solo piani industriali fumosi in un settore che sta bene, che è strategico per ogni filiera futura, vuol dire che c'è un disegno diverso e noi quel disegno diverso lo dobbiamo sventare".
"È ancora più grave il fatto che qui ci sia una doppia partecipazione pubblica, italiana e francese. La politica non deve farsi dettare le soluzioni dall'economia. Deve viceversa trainare l'economia nella direzione che serve a garantire un futuro più giusto a questo paese, a queste famiglie, a questi lavoratori e a tutta l'Europa".
"Noi siamo consapevoli della vostra difficoltà e -aggiunge Schlein- vi saremo a fianco. Oggi siamo qui ma attraverso i nostri rappresentanti territoriali vogliamo continuare ad esserci ogni giorno, e per questo ringrazio Andrea Orlando che è qui con me, ringrazio il sindaco, tutti i nostri rappresentanti territoriali. Considerateci a disposizione".
"Perché non sarà una battaglia né facile, né breve, ma sarà una battaglia giusta. E quelle giuste bisogna farle a testa alta e pensando a un futuro che rimetta al centro quello che è scritto nell'articolo 1 della Costituzione: la nostra Repubblica è fondata sul lavoro. Ma non è fondata sul lavoro qualsiasi. Non può essere fondata sul lavoro povero, sul lavoro precario, sui contratti a termine che stanno aumentando, sui voucher che stanno aumentando. Il lavoro dignitoso è quello che non solo paga salari dignitosi, e di qui la nostra battaglia per un salario minimo in Italia, perché sotto i 9 euro è sfruttamento e non deve essere legale, ma è anche una battaglia che guarda alla formazione di quei lavoratori e all'innovazione nel futuro".
"Voi siete qui con le vostre braccia e con le vostre teste: c'è bisogno di entrambe per far marciare la manifattura italiana verso il futuro e occorre quindi investire su entrambe. Per questo continueremo a starvi accanto in questa vertenza e a chiedere risposte chiare alla dirigenza e al governo".
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