“Chiariamoci subito, ogni provvedimento della maggioranza lo pagano le lavoratrici e i lavoratori”. Così la segretaria Pd, Elly Schlein, intervenendo in Aula alla Camera, in dichiarazione di voto sul ddl lavoro. Schlein attacca Meloni e la accusa di mentire: “La ricordiamo tutti Meloni davanti al benzinaio a fare i teatrini promettendo che avrebbe tagliato le accise. Spieghi ora al paese questa nuova tassa Meloni. Anche oggi l’abbiamo vista in video mentire a viso aperto al paese“, mentre “è scritto qui in un documento approvato dal Consiglio dei ministri, il Piano strutturale di bilancio, alla pagina 116”. Quindi Schlein cita il Psb: “Utilizzare il riordino delle spese fiscali in determinati ambiti di tassazione come l’allineamento delle accise per diesel e benzina”. “È la verità – conclude rivolgendosi al governo – lo avete scritto voi, prendetevi la vostra responsabilità”.
Politica - 9 Ottobre 2024
Aumento accise, Schlein: “Meloni mente a viso aperto, c’è scritto in un documento del Cdm. Costerà 70 euro a famiglia” – Video
La Playlist Politica
- 20:11 - Israele: Formentini (Lega), 'spero che con Trump si riparta in solco accordi di Abramo'
Roma, 14 gen. (Adnkronos) - “Un onore aver partecipato nella giornata di oggi al proficuo incontro con il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, alla presenza dell’ambasciatore di Israele in Italia, Jonathan Peled e dei tre capigruppo di maggioranza al Senato Massimiliano Romeo, Lucio Malan e Maurizio Gasparri e del senatore Marco Scurria". Così il vicepresidente della commissione Affari Esteri, il deputato della Lega Paolo Formentini.
"Durante l’incontro si è ribadita la volontà del centrodestra per una pace duratura nella regione dopo l’accordo sugli ostaggi, doloroso per Israele ma necessario per un cessate il fuoco. Auspico che con la nuova presidenza Trump si riparta nel solco degli accordi di Abramo, riprendendo quel percorso di normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita, purtroppo interrotto dal terribile massacro del 7 ottobre 2023”.
- 20:08 - **Venezuela: Schlein e Provenzano, 'seguiamo con apprensione vicenda Trentini'**
Roma, 14 gen. (Adnkronos) - “Seguiamo con grande apprensione la vicenda di Alberto Trentini, arrestato due mesi fa in Venezuela, in contatto con l’avvocata incaricata dalla famiglia e con la Farnesina. Trentini è un cooperante che stava svolgendo una missione per conto della sua Ong per aiutare la popolazione venezuelana. Da due mesi non si hanno notizie di lui, né delle ragioni del suo arresto, non si sa quali siano le condizioni di detenzione né se stia ricevendo le cure mediche necessarie. Abbiamo depositato alla Camera e al Senato due interrogazioni urgenti. Chiediamo al Governo di attivarsi con la massima determinazione, per garantire il pieno rispetto dei suoi diritti fondamentali e assicurare il suo rientro in Italia.” Così una nota della segretaria del Partito democratico Elly Schlein insieme al responsabile nazionale esteri Pd, Peppe Provenzano.
- 19:55 - Trasporti: Magi, 'Salvini desaparecido, vada a casa, se ci riesce...'
Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "Nessun tweet, nessun post, nessuna sparata oggi da parte del ministro Matteo Salvini, che ha regalato all’Italia un’altra giornata di passione sui treni. Adesso un altro stop della circolazione a Termini. Salvini è desaparecido, mentre gli italiani ci sono, ma sono fermi nelle stazioni aspettando invano un ministro dei trasporti che pensa a tutto tranne che a fare il suo lavoro. Salvini vada a casa, se ci riesce almeno lui”. Lo scrive su X il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
- 19:54 - Trasporti: Braga, 'inaccettabile silenzio Meloni e indifferenza Salvini'
Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "Ancora una giornata pesante per i trasporti e adesso nell’ora del rientro dopo il lavoro, treni bloccati a Roma e ritardi pesanti. Inaccettabile l’indifferenza di Salvini e il silenzio della Meloni. Il funzionamento della rete ferroviaria è una priorità. Dicano come intendono intervenire per risolvere i continui problemi". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
- 19:29 - Giustizia: Pd, 'su separazione carriere maggioranza imbavagliata'
Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "È gravissimo quanto sta avvenendo oggi in aula: la maggioranza e il Governo scelgono ancora una volta il silenzio su una riforma costituzionale che stravolge i principi fondamentali della nostra Costituzione. Siamo di fronte a una deriva autoritaria che segna un pericoloso precedente per il nostro sistema democratico". Lo denuncia il capogruppo democratico nella commissione giustizia della Camera, Federico Gianassi.
L’esponente del Pd sottolinea come “l’approvazione della riforma sulla separazione delle carriere senza alcuna modifica rispetto al testo proposto dal Governo rappresenti un fatto senza precedenti nella storia parlamentare italiana. Mai prima d’ora – aggiunge - una riforma costituzionale era stata approvata dal Parlamento senza alcuna condivisione con le opposizioni né modifica. È il segno di un Parlamento ridotto a semplice passacarte delle decisioni di Palazzo Chigi," prosegue Gianassi.
“A preoccupare ancora di più è l’evidente bavaglio imposto ai parlamentari della maggioranza: "I patti interni ai tre partiti di Governo hanno silenziato ogni forma di dissenso, ma anche interventi a difesa del provvedimento, il che come dire nasconde o imbarazzo o debolezza o sudditanza. Il Partito Democratico – denuncia Gianassi – reputa questo pericoloso precedente e ribadisce la propria opposizione a una riforma dettata da intento punitivo verso la magistratura, mosso da pulsioni ideologiche, allergia ai principi costituzionali di autonomia e indipendenza della magistratura. E tutto questo avviene mentre la giustizia italiana è al collasso e dinanzi a questo disastro il governo si gira dall’altra parte. Noi non ci fermeremo e continueremo a opporci con forza a questo provvedimento”, conclude Gianassi.
- 19:14 - Brescia: interrogazione Pd a Piantedosi su trattamento attiviste in questura
Roma, 14 gen. (Adnkronos) - Il gruppo del partito democratico ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro degli interni Piantedosi per conoscere nei tempi più rapidi possibili, quanto realmente accaduto nella questura di Brescia, non essendo possibili zone d’ombre o incertezze in una situazione di tale importanza”.
L’interrogazione firmata dal deputato democratico bresciano Gian Antonio Girelli insieme al responsabile nazionale sicurezza del Pd, Matteo Mauri e al deputato Matteo Orfini sottolinea come “notizie di stampa riportano la denuncia di un’attivista di di Extinction Rebellion che insieme con Ultima Generazione e un gruppo Pro Palestina aveva partecipato ad un presidio davanti la sede di Leonardo, a Brescia. Secondo quanto si legge sui media la giovane attivista avrebbe accusato le forze dell’ordine di averle chiesto di spogliarsi e di fare degli squat. La ragazza avrebbe rifiutato ma, sempre secondo i media, avrebbe anche affermato che alcune compagne avrebbero obbedito per paura. La questura di Brescia ha smentito quanto denunciato, sostenendo di aver “svolto le proprie attività di indagine e d'ufficio secondo le modalità consone del rispetto dei diritti e della dignità delle persone”.
I democratici chiedono a Piantedosi “se sia a conoscenza di quanto sopra esposto e cosa intenda fare, per quanto di sua competenza, per chiarire nei tempi più rapidi possibili, quanto realmente accaduto nella questura di Brescia, non essendo possibili zone d’ombre o incertezze in una situazione di tale importanza”.
- 19:03 - Giustizia: Bazoli (Pd), 'riconoscimento vittime reato in Costituzione è passo avanti'
Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "Il gruppo del Pd esprimendo apprezzamento per il lavoro fatto nelle commissioni voterà a favore delle modifiche introdotte dal Ddl costituzionale sulle vittime di reato". Così intervenendo nell’aula di Palazzo Madama il senatore Alfredo Bazoli Capogruppo Pd in commissione Giustizia.
"Si tratta di un tema di cui si parla da molto tempo, che recepisce non solo istanze di natura giuridica ma anche un orientamento maturato nel corso degli anni cui netta è apparsa la percezione che le vittime di reato non ricevessero adeguato riconoscimento nell’ambito della amministrazione della giustizia. Orientamento che ha ricevuto un importante riconoscimento anche dalle prese di posizione delle istituzioni europee che, con due successive direttive, del 2004 e del 2012, hanno invitato il Parlamento ad introdurre misure minime a favore delle vittime di reato nell’ ordinamento. La discussione avvenuta nelle commissioni si è mossa nel rispetto dell’esigenza di evitare che questo riconoscimento possa pregiudicare il paradigma su cui si fonda il processo penale, che mira a mettere al riparo l'imputato dalle pulsioni vendicative e dall'arbitrio".
"Anche i giuristi auditi hanno battuto sulla necessità di trovare un equilibrio in tal senso, equilibrio a nostro giudizio raggiunto con una modifica lessicale e con la decisione di spostare il riconoscimento delle vittime di reato dalla art. 111 (Giusto processo) all’art. 24 (Diritto di difesa) proprio al fine di conciliare le caratteristiche garantiste del processo con l'adeguato riconoscimento e tutela delle vittime".