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Ultimo aggiornamento: 8:26 del 14 Agosto 2024

La siccità in Puglia forza la chiusura della diga di Occhito, agricoltori in allarme. Rimasta meno di un terzo dell’acqua rispetto allo scorso anno

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La diga di Occhito non erogherà più acqua a uso irriguo. Lo sbarramento tra il fiume Fortore e il lago di Occhito, al confine tra Molise e Puglia, è stato “chiuso” nella serata di lunedì 12 agosto. Il motivo? La siccità degli ulti mesi che ha reso necessaria la scelta per poter proseguire l’utilizzo “prioritario a scopo potabile“, fa sapere il Consorzio di Bonifica della Capitanata che ha preso la decisione.
A darne notizia è stato un comunicato della Coldiretti che ha lanciato l’allarme. “Con il rilascio degli ultimi 2 milioni di metri cubi d’acqua ancora disponibili ad uso irriguo, chiuderà definitivamente la diga di Occhito, il più grande invaso artificiale della Capitanata, nel Foggiano, ma anche il nodo idraulico di Finocchito alle ore 21 sarà chiuso per garantire l’acqua che resta all’uso potabile”, ha fatto sapere l’associazione pugliese, sottolineando, tramite la voce del vicepresidente, Mario de Matteo, che così lo scenario diventa “critico quanto pericoloso”, in primis per i campi di pomodoro che potrebbero “non arrivare a fine produzione”. Ma non solo. “A saltare saranno i trapianti degli ortaggi autunno vernini, verdure e ortaggi che vengono messi a dimora in questo periodo dell’anno e pronti al consumo in autunno e nella stagione invernale, perché senza acqua le piantine non avrebbero alcuna garanzia di sopravvivenza”, spiega ancora il vicepresidente.
“Intanto – prosegue l’associazione – c’è anche un razionamento di acqua fornita dalle autobotti, con il carico attivo solo in alcune fasce orarie, con il rischio che gli animali nelle stalle non abbiano più acqua per abbeverarsi. Le mucche per lo stress delle alte temperature stanno producendo fino al 30% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali”.
Per la Coldiretti la siccità è una “calamità” che sta costringendo “gli agricoltori all’irrigazione di soccorso con costi altissimi per il gasolio che serve a tirare l’acqua dai pozzi e rifornirsi con le autobotti”. Secondo l’associazione “serve una stretta sulla gestione dell’acqua in Puglia” dove “a causa delle reti colabrodo va perso 1 litro di acqua su 2, uno spreco che non ci si può permettere”.

Ad oggi, la disponibilità idrica nella diga di Occhito, la più grande in Puglia, è di appena 45,8 milioni di metri cubi di acqua contro i 168,5 milioni di metri cubi del 13 agosto del 2023. Situazione di crisi anche nella diga di Marana Capacciotti, la seconda per capacità dopo quella di Occhito: sono rimasti solo 2,1 milioni di metri cubi d’acqua, contro i 32,9 milioni di un anno fa.

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