La quarta edizione del Btp Valore (quello che secondo il Mef permette ai pensionati di andarsene in crociera grazie ai rendimenti, ndr) si è chiusa con 11,2 miliardi raccolti. L’ultimo giorno di collocamento ha registrato una domanda pari a 970 milioni. Il bilancio è piuttosto magro. I precedenti tre collocamenti (il primo è del giugno 2023) avevano raccolto rispettivamente 18, 17 e 18 miliardi. Insomma una frenata piuttosto brusca.

Il Btp Valore, con scadenza maggio 2030, prevede il versamento ai possessori di cedole trimestrali e tassi minimi garantiti annui del 3,35%, dal primo al terzo anno, e del 3,9%, dal quarto al sesto anno, e un premio finale pari allo 0,8% del capitale investito. Come tutti i titoli di Stato gode di una tassazione agevolata al 12,5% e può essere escluso dal calcolo dell’ISEE, sino alla soglia dei 50mila euro. Come sanno bene gli operatori del risparmio gestito, il vero rivale dei loro prodotti è lo Stato, che usa anche qualche trucchetto per avvantaggiarsi.

Il ministero dell’Economia e delle finanze, comunicando la conclusione del collocamento fa sapere che i tassi annuali definitivi del titolo sono confermarti sul livello annunciato lo scorso 3 maggio. L’importo emesso coincide con il controvalore complessivo dei contratti di acquisto validamente conclusi alla pari sul MOT (il Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa Italiana) nelle cinque giornate di collocamento, attraverso le due banche dealer Intesa Sanpaolo e Unicredit e il supporto delle due banche co-dealer Banca Akros e Banca Sella Holding.

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