Molestie e minacce contro la collaboratrice domestica. Accusati di avere, “con abuso di prestazione d’opera, relazioni domestiche e di coabitazione”, costretto una 47enne “a subire atti sessuali palpeggiandole varie parti del corpo, esibendo i propri organi genitali e minacciandola con un fucile se non avesse ceduto alle loro richieste sessuali”, nel processo di appello due anziani, rispettivamente di 74 e 82 anni, sono stati condannati a cinque anni e tre mesi e cinque anni di reclusione e riconosciuti colpevoli di violenza sessuale. La vicenda è stata ricostruita da Perugia Today.

Secondo l’accusa i due hanno abbracciato, palpeggiato e avvicinato la donna – allora regolarmente assunta dai due come badante – completamente nudi, entrando nella sua camera da letto la notte. Scene che la vittima ha ripreso in alcuni brevi video girati con il proprio smartphone. La lavoratrice è stata anche minacciata e ricattata: se la donna non avesse acconsentito agli abusi, le dicevano che sarebbe stata cacciata via, perdendo il lavoro e il permesso di soggiorno. In un caso è stata intimidata anche con l’esibizione di un fucile.

Anche i giudici di appello hanno ritenuto “credibili e intrinsecamente coerenti le dichiarazioni della persona offesa la quale aveva dichiarato di aver subito molte avance di carattere sessuale da parte degli imputati che in più occasioni si erano introdotti nella propria camera da letto e l’avevano costretta a subire atti sessuali palpeggiandola e mostrandole i genitali, richieste alle quali la stessa aveva manifestato dissenso e che avevano provocato la reazione di uno degli imputati il quale l’aveva minacciata con un fucile”.

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