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Stellantis dichiara oltre mille esuberi tra Melfi, Pomigliano e altri siti: il totale sale a 3.597

Stellantis dichiara oltre mille esuberi tra Melfi, Pomigliano e altri siti: il totale sale a 3.597
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Altri 1.087 esuberi per Stellantis tra Melfi, Pomigliano e altri siti. Dopo Mirafiori, Cassino e Pratola Serra, mercoledì si sono svolti gli incontri in altri 5 stabilimenti dell’azienda durante i quali Stellantis ha dichiarato complessivamente oltre mille esuberi arrivando così a un totale di 3.597 uscite. In particolare saranno 500 a Melfi, 424 a Pomigliano, 121 a Termoli, 30 a Cento, 12 a Verrone. Un vero e proprio “piano di dismissione dall’Italia”, come lo definisce la Fiom. Lo stesso sindacato chiede così l’intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “È ora che tutti si assumano le proprie responsabilità per salvare l’automotive in Italia”.

La Fiom-Cgil non ha firmato l’accordo sindacale che sta portando alle uscite incentivate in Stellantis. “È sempre più evidente il piano di dismissione industriale di Stellantis dall’Italia, mascherato dall’esigenza di far fronte alla transizione“, commenta in una nota Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità. “La situazione – aggiunge – si sta dimostrando ancora più grave di quella che già avevamo denunciato e che, tra l’altro, ha portato alla dichiarazione di sciopero unitario il 12 aprile a Torino“. Per questo la Fiom lancia un appello al governo: “Deve assolutamente intervenire in vista dei tavoli della prossima settimana. Stellantis sta dimostrando di volere proseguire nella sua strategia di svuotamento degli stabilimenti e di disimpegno dal nostro Paese”.

“Gli obiettivi dei tavoli automotive al Mimit della prossima settimana risultano fortemente indeboliti“, continua il segretario nazionale di Fiom-Cgil: “Gli incentivi, le agevolazioni, le risorse pubbliche non possono essere riconosciuti ad un’azienda che non ha nessuna intenzione di investire in Italia: di non garantire adeguati volumi produttivi né gli stabilimenti, di non investire in ricerca e sviluppo e di non tutelare l’occupazione”. Per questo il sindacato “non sta firmando nemmeno a livello territoriale” gli accordi sugli esuberi. “Non c’è più tempo da perdere. È urgente che venga convocato un incontro a Palazzo Chigi con la Presidente del Consiglio e l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares. È ora che tutti si assumano le proprie responsabilità per salvare l’automotive in Italia”, conclude Lodi.

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