I proclami sulla volontà di valorizzare i siti italiani da parte di Stellantis si susseguono quasi giornalmente. Di solito viene specificato che questo avverrà se il governo deciderà di aumentare la quota di soldi pubblici da destinare al gruppo franco-italiano in forma di sussidi ed agevolazioni vari. In concreto quello che sinora è accaduto è la firma di accordi per ridurre la forza lavoro degli stabilimenti nel nostro paese. Oggi i sindacati, ad esclusione della Fiom, hanno siglato un’intesa quadro che definisce le modalità di individuazione e i trattamenti economici per i lavoratori interessati alla risoluzione del rapporto di lavoro. L’intesa riguarda dipendenti prossimi alla maturazione dei requisiti per la pensione o che intendono intraprendere nuovi percorsi professionali. Tanta è la voglia di ridimensionare le strutture italiane che a Mirafiori si offrono ormai incentivi all’esodo che superano i 100mila euro.

L’obiettivo del nuovo accordo, spiegano i firmatari, è quello di “definire il quadro di riferimento per le intese che saranno realizzate nelle prossime settimane nelle diverse realtà aziendali finalizzate ad adeguare i livelli occupazionali ai cambiamenti dei processi aziendali proponendo ai lavoratori soluzioni condivise”. Stellantis ribadisce “la centralità dell’Italia nell’ambito delle sue attività globali” e cita gli investimenti per “diversi miliardi di euro “fatti recentemente nelle attività italiane per nuovi prodotti e siti produttivi, tra cui la Gigafactory di Termoli e le piattaforme Stla Medium e Stla Large rispettivamente a Melfi e Cassino.

“Si prosegue nell’azione di svuotamento degli stabilimenti Stellantis, un pessimo segnale se considerato che queste uscite non sono compensate con l’assunzione di giovani, che darebbero un’importante prospettiva per il futuro”, dicono Samuele Lodi, segretario nazionale e responsabile settore mobilità, e Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil.

“Tavares venga a dirci di persona che cosa propone ai lavoratori di Mirafiori e all’Italia”, chiede Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte, in vista degli incontri convocati, sul tema degli stabilimenti produttivi italiani, al Mimit il 2 e 3 aprile. “In queste settimane – dice Airaudo – Tavares ha molto parlato di Mirafiori con agenzie e quotidiani internazionali e nazionali dicendo cose diverse e contradditorie: rischi per l’occupazione e poi promesse, cinesi di Stellantis contrapposti ai cinesi del governo, 500 termiche dalla Polonia forse… per quanto tempo? Intanto, senza la nuova piattaforma small, a Mirafiori continua il 17esimo anno di cassa integrazione”.

Licenziamenti in America – Secondo quanto riporta il Wall Street Journal Stellantis ha avviato il licenziamento di circa 400 dipendenti statunitensi nella sua controllata Chrysler. I tagli sono principalmente nelle divisioni software e ingegneria. Si tratta dell’ultimo di una serie di tagli da parte della casa automobilistica mentre lavora per introdurre i suoi primi veicoli elettrici in Usa.

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