La multinazionale britannica Unilever separerà l’attività dei suoi gelati. Lo ha annunciato l’azienda nell’ambito di maxi piano di riorganizzazione che prevede risparmi per 800 milioni di euro in tre anni e il taglio di 7500 posti di lavoro, il 6% del totale. L’annuncio è piaciuto ai mercati con il titolo che è arrivato a guadagnare fino al 6% per una capitalizzazione che supera i 100 miliardi di sterline. Gli analisti sono positivi sull’operazione di ristrutturazione, data la crescita più lenta e i margini più bassi dell’unità. “Il piano di Unilever di separare il ramo gelati (7,9 miliardi di ricavi, 760 milioni di euro di utile operativo) per una probabile dismissione ha senso, elimina la stagionalità e il trascinamento verso bassi margini” sottolinea un analista.

L’operazione di scorporo inizierà immediatamente e dovrebbe concludersi entro la fine del 2025. Dopo la separazione, spiega una nota, Unilever diventerà un’azienda “più semplice e più focalizzata”, che gestirà quattro gruppi aziendali nei settori bellezza e benessere, cura personale, assistenza domiciliare e nutrizione. La separazione della divisione gelati creerà un’azienda leader a livello mondiale, che opera in una categoria “molto attraente”, con marchi che insieme hanno realizzato un fatturato di 7,9 miliardi di euro nel 2023. L’azienda possiede cinque dei 10 marchi di gelato più venduti a livello mondiale, tra cui le italiane Algida e la catena Grom.

“Il Consiglio è determinato a trasformare Unilever in un’azienda a maggiore crescita e con margini più elevati”, ha spiegato Ian Meakins, presidente di Unilever. “Migliorare la nostra performance e ampliare il nostro portafoglio sono fondamentali per ottenere i migliori risultati che crediamo la nostra azienda possa ottenere. La separazione di Ice Cream e l’attuazione del programma di produttività contribuiranno a creare un’ Unilever più semplice, più mirata e con prestazioni più elevate. Creerà inoltre un’azienda di gelati leader a livello mondiale, con forti prospettive di crescita e un futuro entusiasmante come azienda autonoma”, ha aggiunto. Sul fronte dei risparmi spiega il presidente, il programma di produttività dovrà portare a una maggiore focalizzazione e a “una crescita più rapida attraverso un’organizzazione più snella e responsabilizzata, resa possibile dagli investimenti in tecnologia”. I costi di ristrutturazione attesi ammontano all’1,2% del fatturato del gruppo nei prossimi tre anni.

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