Venne picchiato selvaggiamente da tre persone con calci e pugni, anche con una noccoliera e uno sfollagente. Per di più gli aggressori, costrinsero la vittima, già tramortita dai primi colpi ricevuti, a salire a bordo della loro auto e la trasportarono da Monopoli, in provincia di Bari, a Fasano, in provincia di Brindisi. Qui, vicino al posto di primo intervento dell’ospedale, ad aspettarli, secondo la ricostruzione degli inquirenti, c’era in attesa il padre di uno dei tre, in quel momento in servizio quale autista/soccorritore. L’uomo, invece di soccorrere la vittima già gravemente ferita, l’avrebbe picchiata insieme ai tre giovani, per poi abbandonarla sanguinante e stordita all’esterno dell’ospedale. La vittima, 29 anni, aveva tentato di rubare un casco e le chiavi di una moto.

I fatti, come ricostruiti dai carabinieri di Fasano, sono avvenuti nella notte tra il 31 luglio e il 1 agosto dell’anno scorso. I militari hanno arrestato, su ordine del giudice per le indagini preliminari di Brindisi, quattro persone originarie di Monopoli. La procura contesta il tentato omicidio aggravato, il sequestro di persona e anche di porto d’armi o di oggetti atti ad offendere. La vittima è un giovane di origini siciliane: avrebbe avuto la colpa di essersi impossessata del casco e delle chiavi della moto di uno degli indagati parcheggiata all’esterno di un lido balneare di Monopoli, mentre si trovava nella tarda serata nei pressi dello stabilimento.

Il giovane, abbandonato vicino alla struttura sanitaria, percorse un tratto di strada a piedi per fuggire dall’aggressione e infine si accasciò. Qui venne soccorso dal personale del 118, per poi essere trasportato d’urgenza in pericolo di vita all’ospedale Perrino di Brindisi. Gli investigatori, diretti dalla Procura di Brindisi, hanno utilizzato le immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza dell’area in cui si è verificata la violenta aggressione e le perquisizioni domiciliari a carico degli indagati. I presunti responsabili sono stati identificati. Nel corso delle perquisizioni, anche con i cani, sono state sequestrate alcune mazze da baseball e materiale esplosivo. Ora i quattro si trovano nelle carceri di Trani e Taranto in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

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