Temperature da primavera inoltrata, una forbice tra 8 e 10 gradi sopra alla media della stagione, che sia al mare o in montagna, con punte di 22 gradi. In pianura qualche punta di “finto” freddo di notte. E’ l’analisi raccolta dall’agenzia Ansa del climatologo Claudio Tei, che lavora al Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale del Cnr, in giorni in cui il racconto dei giornali è quello di un inverno finito prima ancora di iniziare e coste già riempite di bagnanti soprattutto al Centro-Sud. Ma l’Italia non è sola: la situazione di caldo fuori stagione è registrata in tutto il Sud dell’Europa, con una situazione stabile e uniforme che ha fatto registrare in Spagna sulla costa cantabrica, nel nord del Paese, oltre i 27 gradi con notti tropicali di 3 gradi sopra la media di agosto. Ma anche alte temperature nel sud della Francia e in Grecia. Una situazione accompagnata dalla mancanza di precipitazioni, come sottolineano gli allarmi per la siccità che si ripetono da settimane in Sicilia e in Andalusia. Considerando che l’inverno “meteorologico” tra 12 giorni finirà, “questa stagione ce la ricorderemo con il segno ‘+’ “, afferma Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.ilmeteo.it che nella sua ultima analisi ha parlato di “un clima stravolto che presenta dati allarmanti a proposito della siccità con una situazione critica soprattutto in Sicilia, Sardegna e Calabria. Manca l’acqua al Sud e manca la neve su tutto l’Appennino. C’è un deficit di risorse idriche provenienti dalla neve del 64% a livello italiano”.

Per un cambio di rotta sull’Italia bisognerà attendere venerdì prossimo, secondo Tei, “quando una perturbazione riuscirà a entrare portandosi dietro aria dal nord Atlantico con precipitazioni e discesa delle temperature rispetto ai valori attuali”. “Siamo sotto quello che chiamiamo un anticiclone di blocco che crea una situazione di forte stabilità” aggiunge il climatologo. “Negli ultimi anni – spiega l’esperto – abbiamo registrato un aumento della frequenza di questi anticicloni persistenti che portano masse d’aria sempre più calde“. Il fenomeno del Niño (che produce un forte riscaldamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico) “a livello globale favorisce questi blocchi, ma anche il cambiamento climatico sul quale i sospetti sono forti”.

Tutto ciò ha determinato le temperature massime che si sono registrate in questa domenica di febbraio con molte località italiane intorno ai 20 gradi. Un febbraio caldo che ha coinvolto anche i Paesi oltralpe facendo registrare valori record per il periodo anche in Germania, Polonia e Olanda. Unica eccezione è stata la Penisola Scandinava che sta trascorrendo un vero inverno anche più freddo della media.

Per martedì è prevista una debole perturbazione che coinvolgerà il Sud Italia ma tra mercoledì e giovedì si affacceranno venti meridionali di scirocco che precedono l’arrivo di una perturbazione a partire da venerdì 23 febbraio. “Torneranno le piogge e la neve sull’Appenino e sulle Alpi. Le temperature – riferisce Tei – rientreranno un po’nella media del periodo e la tendenza a questo cambio di circolazione sembra confermata dai modelli”. Guardando più avanti “marzo – dice l’esperto del Lamma-Cnr – potrebbe presentarsi più dinamico con alternanza di periodi anticiclonici e altri più instabili”.

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Nella foto in alto | Bagnanti sulla spiaggia di Marina Piccola, di fronte ai Faraglioni, Capri, 17 febbraio (credits Ansa/Giuseppe Catuogno)

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