Altro che approvazione rapida all’inizio di dicembre, evitando le solite gimkane prenatalizie. L’arrivo in Aula al Senato della manovra, inizialmente previsto per il 4 dicembre, è di nuovo slittato. Stavolta al 18, una settimana prima di Natale. Lo ha deciso la riunione dei capigruppo, dopo che il governo ha annunciato con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani l’intenzione di depositare “emendamenti su alcune questioni molto importanti”. Emendamenti che però sono stati annunciati ormai settimane fa. Tant’è.

Le modifiche chieste dall’esecutivo riguarderanno, ha detto Ciriani, “la revisione del calcolo delle pensioni del personale sanitario, molto attesa”, “la copertura dell’accordo sindacale con le forze armate di polizia in tema di rinnovo dei contratti”, “un fondo aggiuntivo per le regioni speciali che hanno avuto una penalizzazione con la delega fiscale (rinnovo delle trattenute Irpef)” e “un fondo per ristorare le Regioni ordinarie per l’aumento dei costi dell’energia”, infine “una rideterminazione dei costi del Ponte sullo Stretto, con una diversa strutturazione dei costi a carico dello Stato e della Regione”.

“Spero, immagino non troppo ottimisticamente, di iniziare la sessione in Aula lunedì 18 dicembre, come avevamo ipotizzato già la settimana scorsa. Poi vediamo, dipende anche dalla responsabilità di tutti, a partire dagli uffici governativi per passare ai nostri”, ha commentato il presidente del Senato Ignazio La Russa, rimarcando che “c’è questa tendenza non nuova. Cambiano i governi, ma le lentezze di certe pratiche ci sono sempre”. Per chiudere l’esame, “a parte il giorno di Natale, tutti gli altri giorni non sono vietati, si è sempre fatto”.

Il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, attacca: “La legge di bilancio è stata spostata per la terza volta, ora approderà lunedì 18, ma siamo pronti a scommettere che andrà nei giorni successivi. Non sono pronti, non sono pronti sul decreto anticipi, slitterà anche questa sera il confronto sugli emendamenti, su temi rilevanti, che noi siamo pronti a fare, dal mercato tutelato alla previdenza, passando per casa e affitti. La cosa molto grave è che sono divisi su tutto”. Peraltro, ha sottolineato, “è evidente che nonostante la maggioranza non abbia presentato emendamenti alla legge di bilancio il governo la corregge. Noi siamo qui e cercheremo di mandarli sotto sui temi rilevanti, a partire dalla previdenza perché siamo molto preoccupati che prima hanno fatto tagli alle pensioni, ora cercano di aggiustarne alcuni ma il numero di medici, infermieri, insegnanti che in queste ore stanno chiedendo di andare in pensione prima aumenta a vista d’occhio”.

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