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Polli maltrattati negli allevamenti legati a Lidl: ora l’azienda non può più ignorare le proteste

Polli maltrattati negli allevamenti legati a Lidl: ora l’azienda non può più ignorare le proteste
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a cura di Brenda Ferretti*

Dal 30 ottobre al 5 novembre si è svolta in ben sette Paesi europei una settimana di azioni rivolte alla catena di supermercati Lidl. Attivisti e attiviste di decine di organizzazioni hanno accusato l’azienda di estrema crudeltà sugli animali, così come dimostrato da diverse indagini sotto copertura che in questi anni hanno rivelato la presenza di polli malati e deformi negli allevamenti collegati al leader della distribuzione.

Le proteste si sono svolte in Regno Unito, Germania, Portogallo, Austria, Polonia, Svezia e ovviamente in Italia. In particolare Essere Animali è stata davanti ai punti vendita Lidl a Milano e Bologna per informare passanti e clienti della campagna europea #LidIChickenScandal, che chiede all’azienda di prendere un impegno concreto per eliminare le sofferenze dei polli nella loro filiera.

Indagini sotto copertura realizzate in diversi Paesi europei hanno rivelato che centinaia di milioni di polli allevati dai fornitori di Lidl soffrono in modo spaventoso e sistematico in tutto il continente. Per questo, insieme a 15 organizzazioni per la protezione degli animali riunite nella Open Wing Alliance (OWA), chiediamo un miglioramento immediato degli standard di benessere dei polli in tutta la catena di fornitura di Lidl tramite la sottoscrizione dello European Chicken Commitment.

Insieme ad altre organizzazioni in tutta Europa abbiamo raccolto più di mezzo milione di firme per sollecitare l’azienda a sottoscrivere l’impegno dell’ECC per migliorare le condizioni di vita dei polli allevati nelle proprie catene di fornitura. Lidl non può più ignorare le richieste dei consumatori e delle associazioni in difesa degli animali. Aiutaci a fermare la sofferenza dei polli, firma la petizione indirizzata a Lidl.

Photo credits: Essere Animali

*campaigns manager di Essere Animali

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