Il 12 aprile scorso l’arresto perché accusato dalla procura dell’omicidio della moglie, giovedì un’altra misura cautelare in carcere Giampaolo Amato, 64enne oftalmologo ed ex medico della Virtus Pallacanestro. L’uomo era già detenuto perché ritenuto dai pm responsabile dell’omicidio premeditato nei confronti della moglie, Isabella Linsalata, che secondo la Procura sarebbe stata uccisa con un mix di farmaci, tra il 30 e il 31 ottobre 2021. Le nuove contestazioni riguardano il presunto omicidio della suocera, Giulia Tateo, reato per il quale Amato era già indagato.

Secondo la procuratrice aggiunta di Bologna, Morena Plazzi e il pm Domenico Ambrosino, che lo scorso settembre hanno chiuso le indagini nei confronti di Amato per entrambi gli omicidi, l’ex medico della Virtus sarebbe infatti responsabile sia della morte della moglie che dell’anziana suocera, quest’ultima uccisa tra l’8 e il 9 ottobre con le stesse modalità della figlia: ovvero somministrandole sostanze sedative e psicotrope, in particolare Sevoflurano e Midazolam. Amato, per l’accusa, avrebbe commesso gli omicidi, entrambi premeditati, per motivi ereditari, in modo da potere avere nelle sue disponibilità l’appartamento della moglie e quello della suocera, e soprattutto per avere piena libertà nel portare avanti la relazione extraconiugale che intratteneva con un’altra donna. Il 64enne è accusato anche di peculato, in quanto medico dell’Ausl in servizio, e di detenzione illecita delle sostanze stupefacenti o psicotrope utilizzate per commettere i reati. Il medico, interrogato dal giudice per le indagini preliminari, ha deciso di non rispondere. Assistito dagli avvocati Cesarina Mitaritonna e Gianluigi Lebro, ha fatto però spontanee dichiarazioni.