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Ultimo aggiornamento: 8:38 del 10 Ottobre 2023

Israele, l’ex ambasciatrice Basile: “La mediazione è possibile se si riconoscono le cause di un conflitto. Ma l’Europa è inesistente”. Su La7

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“Molte volte si parla di aggredito e di aggressore ma il diritto internazionale non è statico. Il diritto internazionale ha bisogno di una prospettiva storica. Quindi, è chiaro che oggi siamo inorriditi di fronte alla barbarie di Hamas, però dobbiamo ricostruire storicamente il motivo per cui è nato Hamas“. Sono le parole di Elena Basile, scrittrice ed ex ambasciatrice, che a Otto e mezzo (La7) ripercorre i punti salienti della sua analisi pubblicata sul Fatto Quotidiano circa i problemi mai risolti tra israeliani e palestinesi.

E aggiunge: “Quando oggi si parla del sacrosanto diritto di Israele di difendersi, si tende a mistificare la realtà, perché nessuno mette in dubbio questo diritto. Viene messo in dubbio il diritto di Israele di non applicare le risoluzioni Onu, di non rispettare le regole di potenza occupante, di permettere l’attività illecita degli insediamenti dei coloni. Ora, il vero problema è come stabilizzare questi territori e come creare mediazione e pace“.

Basile cita anche la guerra tra Russia e Ucraina: “La mediazione è possibile se si riconoscono le cause di un conflitto. Quello che è veramente insopportabile è che l’Europa non riesca a dare un contributo di pace. Mettere la bandiera ucraina o la stella di David è, secondo me, qualcosa che è priva assolutamente di significato. Il significato dell’Europa dovrebbe essere un altro: stabilizzare delle regioni del mondo e dare un contributo di pace”.

E conclude: “La mediazione si fa coi nemici. Putin e Hamas sono dei mostri ma dobbiamo fare la mediazione con loro, non con gli amici. Dobbiamo però sempre chiederci perché Hamas ha un consenso così importante tra i palestinesi. Questo ha delle cause che dovrebbe far ripensare la politica occidentale e la politica israeliana. La verità – chiosa – è che oggi per il conflitto in Ucraina la vecchia Europa non parla più, a differenza di quanto avvenne per la guerra in Iraq a cui si opposero Francia, Germania e Belgio. Si è allineata alla Polonia e guarda caso, era proprio quello che volevano gli americani”.

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