Sulla base di questi nuovi elementi, la rivista tedesca Oko-Test ha ricercato la presenza di BPA in confezioni di pomodori pelati venduti sul mercato tedesco. Tra i campioni analizzati ci sono molte marche presenti solo in Germania, ma anche nomi diffusi in Italia. Il quadro che è emerso è piuttosto allarmante. Su 20 confezioni sottoposte, ben 18, tutte in lattina, presentano livelli di BPA superiori alla DGT stabilita da EFSA (il calcolo è stato effettuato ipotizzando che una persona che pesa 60 chilogrammi mangi 50 grammi di pomodori in scatola al giorno, ovvero 350 grammi a settimana). Risultati variabili che arrivano, per alcune marche, fino a valori di assunzione di BPA 28 volte più alti di quanto l’EFSA consideri sicuro secondo le più recenti stime. Ma ancora più sorprendente è che a superare questi limiti sono anche i pomodori pelati in lattine “BPA free”, ovvero nel cui rivestimento interno non viene deliberatamente utilizzato bisfenolo A.

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