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Cernobbio, gli imprenditori bocciano la politica estera Ue. E sulla guerra in Ucraina il 46,3% si dice danneggiato

Cernobbio, gli imprenditori bocciano la politica estera Ue. E sulla guerra in Ucraina il 46,3% si dice danneggiato
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Tra gli imprenditori aumentano i pareri sfavorevoli sulla coerenza dell’Unione europea come attore di politica estera. E sulla guerra in Ucraina in tanti affermano di avere avuto impatti negativi dal conflitto. Sono questi i giudizi dei partecipanti al Forum Ambrosetti di Cernobbio che sono stati chiamati ad esprimere un parere sulla politica estera dell’Ue e sulle conseguenze della guerra.

Dal televoto è così venuto fuori che il 44% di loro ha espresso un giudizio negativo sulla politica Ue in particolare sulla “coerenza” in un momento storico delicato come quello che stiamo vivendo. Risultati molto differenti rispetto a quelli del 2022. La stessa platea lo scorso anno, infatti, si era espressa favorevolmente in larga maggioranza, con una percentuale del 73,9%. Quest’anno, invece, i favorevoli si sono molto ridimensionati: solo il 33% ha infatti espresso un giudizio positivo sulla coerenza dell’Ue come attore di politica estera. Quasi il 23% si assesta in una posizione mediana – oltre il 10% in più dello scorso anno – segnale di un’attesa attenta sulle prossime decisioni dell’Ue per una valutazione più netta.

Nella giornata inaugurale della quarantanovesima edizione del Forum annuale “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” dedicata all’agenda per l’Europa, la business community di Cernobbio 2023 ha invece espresso il proprio guidizio sulle conseguenze del conflitto in Ucraina. Lo ha fatto dopo avere ascoltato le parole del presidente Volodymyr Zelensky che, in collegamento video con Villa d’Este, ha affermato che “senza la Crimea, il Donbass e i territori occupati non ci potrà essere pace sostenibile in Ucraina e nell’area europea”. Subito dopo l’intervento però, al televoto, la “giuria” del Forum Ambrosetti per il 46,3% ha detto di aver subìto danni al business a causa della guerra, il 34,3% ha affermato che non ha avuto un impatto significativo e solo il 10,5% ha registrato un miglioramento.

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