L’estradizione del padre di Saman, Shabbar Abbas, rappresenta “un esempio di perfetta funzionalità e anche di credibilità del sistema giudiziario e istituzionale italiano“. Lo ha detto il procuratore di Reggio Emilia, Gaetano Calogero Paci, in conferenza stampa, dopo l’arrivo a Ciampino – insperato – del padre della giovane uccisa nell’aprile del 2021 a Novellara: “Significa che il sistema giudiziario italiano gode di credibilità anche in un Paese come il Pakistan“, ha detto Paci, ricordando le grandi difficoltà della procedura. “Come ricordato ieri dal ministro Nordio, si è svolta in totale assenza di normativa bilaterale di riferimento tra i due Paesi, che potesse fungere da base di sostegno per interlocuzioni internazionali in materia di cooperazione giudiziaria con il Pakistan”.

L’approccio da seguire doveva essere “improntato a quella che viene definita cortesia internazionale, che ha bisogno di comportamenti concreti, di uomini in grado di comprendere il senso di questo approccio con un Paese che è caratterizzato da un ordinamento giuridico completamente diverso dal nostro e un sistema valoriale completamente diverso. Le difficoltà sono state di gran lunga superiori rispetto all’aspettativa concreta di ottenere risultati”. Tutta la procedura ha avuto rinvii, “inciampi, stop and go, che non facevano sperare in un risultato con tempi tutto sommato celeri“.

Il 4 luglio scorso il giudice aveva dato il via libera all’estradizione di Shabbar Abbas. Tre giorni fa il governo pakistano – che doveva autorizzare l’estradizione – ha disposto la consegna all’Italia dell’uomo. Un funzionario del ministero dell’Interno pakistano aveva confermato che Shabbar sarà “portato in Italia con un aereo charter“. E così è stato. La procura di Reggio Emilia è convinta che sia stato lui, insieme ad altri quattro familiari, tra cui la madre, a uccidere la figlia.

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