Un messaggio letto in diretta televisiva sul canale statale Gabon 24 da una decina di militari, nel quale si annuncia il golpe e la destituzione arbitraria del presidente Ali Bongo Ondimba, al potere da 14 anni, che il 26 agosto era stato rieletto per un terzo mandato con il 64,27% dei voti. “Abbiamo deciso di difendere la pace ponendo fine all’attuale regime”, hanno detto i militari in tv, precisando l’annullamento delle elezioni e lo scioglimento di “tutte le istituzioni della Repubblica” del Gabon. I militari, che si sono definiti il “Comitato per la transizione e il ripristino delle istituzioni“, accusano il governo di Ali Bongo di essere “irresponsabile e imprevedibile” e “provocare un continuo deterioramento della coesione sociale che rischia di portare il Paese nel caos”. Il Comitato ha deciso anche la “chiusura delle frontiere fino a nuovo ordine” e l’arresto di Ali Bongo, che si trova ai domiciliari, così come uno dei suoi figli. Il presidente quattro giorni fa ha battuto in scrutinio unico il suo principale rivale Albert Ondo Ossa che ha ottenuto solo il 30,77% delle preferenze.

Dopo il Niger, ora anche la situazione del Gabon preoccupa le cancellerie europee: l’Alto Rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, prima del Consiglio Ue informale dei ministri della difesa a Toledo, ha parlato di “situazione confusa” che accresce “l’instabilità nell’intera regione“. “Tutta la regione è in una situazione veramente difficile. Discuteremo di come mettere in campo la nostra strategia. È un dossier importante per l’Europa“, ha aggiunto. Il ministero degli Esteri, Antonio Tajani, segue la situazione in Gabon e invita alla “prudenza” gli italiani che si trovano nel Paese. “La Farnesina monitora l’evoluzione della situazione nel Paese. Ambasciata a Libreville è operativa. Invitiamo i connazionali alla prudenza. Per qualsiasi emergenza o segnalazione è possibile contattare la nostra Unità di Crisi al numero +39 06 36225″, scrive il ministero su X.

A seguito della presa del potere da parte dei militari, il gruppo minerario francese Eramet, che esporta metalli in tutto il mondo e ha 8mila dipendenti solo in Gabon, ha deciso di interrompere le sue attività e “monitora” la situazione per “proteggere la sicurezza del personale e l’integrità delle strutture”. Un annuncio che ha fatto crollare le azioni della multinazionale alla Borsa di Parigi, con un calo dell 18,83% a 61,85 euro intorno alle 9:55. Il gruppo è presente in Gabon attraverso due filiali: la società Comilog, con base a Ogooué e specializzata nell’estrazione del manganese, un minerale di cui Eramet è il secondo produttore mondiale di alta qualità, e la Setrag, che gestisce la linea ferroviaria che collega la costa atlantica al sud-est del Paese ricco di minerali passando attraverso la foresta equatoriale del Gabon. L’azienda trasporta minerali e passeggeri per oltre 650 chilometri.

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