“Il Comune di Ussita ci ha totalmente abbandonato, dicendo che non è compito loro portarci l’acqua. Stiamo portando 250 quintali d’acqua al giorno per il fabbisogno dei nostri animali e a oggi non è cambiato ancora niente.” A raccontarlo è Giovanni Paris, allevatore di Ussita che, per colpa dello spostamento delle falde acquifere causato dal terremoto nel Centro Italia del 2016, si è ritrovato a dover affrontare il problema della carenza idrica in totale autonomia per soddisfare le necessità del suo bestiame. Dopo il sisma infatti l’unica soluzione è quella di trasportarsi le scorte idriche attraverso delle autobotti a proprie spese. “Abbiamo 150 bovini e 150 pecore e facciamo attorno ai quattro viaggi al giorno con il nostro camion per caricare l’acqua potabile dalle condutture giù in paese”, aggiunge. “Viviamo quest’emergenza idrica da sette anni e nessuno vuole risolvere il problema, soprattutto a livello di amministrazioni comunali” denuncia Laura Sabbatini, giovane proprietaria di un’azienda agricola sull’altopiano di Macereto, a Visso, in provincia di Macerata. “I sindaci di tutti e tre i Comuni – Pievetorina, Ussita e Visso – non sanno mettersi d’accordo su un semplice problema che però è determinante per tutte le aziende che stanno qui sull’altopiano”

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