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Travis Scott e l’effetto terremoto al Circo Massimo, la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo: “Basta rock, è un monumento. Va rispettato”

All'indomani dello show romano del rapper statunitense non si placano le polemiche. Oltre alle scosse percepite dagli abitanti della zona, lo spettacolo è stato teatro di momenti di panico: 60 persone sono rimaste intossicate a causa di uno spray al peperoncino vaporizzato tra la folla

di F. Q.

“Il Circo Massimo è un monumento, non uno stadio dove organizzare concerti rock”. Il giorno dopo lo spettacolo romano del rapper Travis Scott, sono arrivate le parole della direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo. Per la direttrice, richiamare più di 60mila persone che saltano e ballano, provocando un effetto-terremoto nell’area circostante, non è il giusto modo per rispettare l’antica arena. Per questo non verrà più dato parere favorevole al suo uso per eventi di questo tipo. “Visto quello che è successo, anche in relazione alla pubblica incolumità e alla conservazione e tutela del patrimonio archeologico – spiega Russo -, noi daremo parere negativo a questo tipo di eventi. Per Russo, il Circo Massimo deve ospitare solo spettacoli come l’opera o il balletto. Per i “concerti rock”, ci sono gli stadi. La richiesta di concedere lo spazio per il concerto, racconta Russo, è arrivata all’inizio di agosto, quando è stato fatto il tavolo tecnico. “Noi avevamo delle riserve su questo tipo di evento e abbiamo dato una serie di prescrizioni visto che Roma Capitale si era già impegnata”, spiega la direttrice del Parco. Tra le richieste c’erano quelle di non superare il limite dei decibel prescritto dalla normativa e il fatto di non incitare il pubblico in piedi a saltare. “Queste prescrizioni non sono state rispettate per cui abbiamo mandato una nota a Roma Capitale di richiesta di riscontro urgente per capire come mai non lo siano state”, conclude la Russo.

La risposta di Roma Capitale è arrivata attraverso le parole di Mariano Angelucci, presidente commissione turismo e grandi eventi: “Il concerto di Travis Scott con Kanye West entra di fatto nella storia dei concerti live – ha ribattuto Angelucci – e le principali testate internazionali lo stanno celebrando, riconoscendo a Roma un primato assoluto. Lo scorso anno grazie ai concerti al Circo Massimo, la Sovrintendenza comunale ha incassato 2 milioni e 100mila euro per la valorizzazione e la tutela del nostro prezioso patrimonio archeologico e monumentale. Soldi che altrimenti non ci sarebbero mai stati. La città ne ottiene anche un grande beneficio turistico, economico e occupazionale”, ha continuato Angelucci.

Al fianco di Angelucci si è schierato il sottosegretario al ministero della Cultura, Vittorio Sgarbi. “Non sono contrario, in linea di massima, a organizzare grandi concerti di massa, anche in luoghi come il Circo Massimo”, ha dichiarato Sgarbi, precisando che però “occorre pretendere e avere certezze sulle modalità con cui questi concerti vengono organizzati, a cominciare dalle garanzie sulla sicurezza per il sito e per gli spettatori. Non sono per la repressione, ma per una regolarizzazione. Contraria, invece, la sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni: “È inaccettabile quanto successo ieri sera al Circo Massimo perché è stata messa a rischio la salvaguardia dei monumenti e l’incolumità delle persone”.

Angelucci non si è limitato a ribattere alle dichiarazioni di Russo, ha anche lanciato una stoccata alla direttrice. “Dispiace che Alfonsina Russo che oggi ha gravi problemi con il bagarinaggio online dei biglietti del Colosseo, che triplicano i costi per gli utenti, e ha difficoltà a far presidiare al meglio l’area di sua competenza, dove ieri si è verificato l’unico infortunio di un ragazzo che ha scavalcato l’area del Palatino per vedere il concerto, preferisca indicare lei la tipologia degli spettacoli ammissibili al Circo Massimo”, ha concluso il presidente commissione turismo.

C’è da dire, però, che la caduta del 14enne non è stato l’unico incidente della serata. Circa sessanta persone sono rimaste intossicate a causa di uno spray urticante vaporizzato tra la folla. Hanno sentito la gola e gli occhi bruciare e immediatamente sono scappati via, mentre dal palco Travis Scott, ignaro, continuava il suo show. Attimi di tensione che avrebbero potuto sfociare in qualcosa di molto più grave provocati, dicono gli organizzatori del concerto (Live Nation e il local promoter The Base) “da pochi irresponsabili” e che però sono stati gestiti “con professionalità e tempestività, grazie alla perfetta macchina organizzativa e di sicurezza predisposta”. In diversi la pensano però diversamente. “Il concerto era iniziato da appena dieci minuti”, raccontano i presenti sostenendo che è stato necessario anche l’intervento dei sanitari. “La situazione era incontrollabile, molti hanno iniziato a imprecare, volevano cercare di trovare i colpevoli ma in mezzo a tutta quella gente era impossibile”, racconta Antonio, che si trovava sul prato al Circo Massimo. Persone che scavalcavano, altri che spingevano verso le transenne. Ha visto di tutto. La paura di Antonio era soprattutto per il “panico di massa” e che qualcuno potesse rimanere schiacciato. “Ho pensato di allontanarmi il prima possibile, temevo ci fossero ancora gli aggressori nei paraggi”, aggiunge. C’è chi addirittura denuncia che “gli steward non volevano aprire le uscite di emergenza, per non peggiorare la situazione”. Il timore è che possa essere tornata la banda del peperoncino: una gang che armata di spray urticante agiva durante i concerti proprio per rubare. Nei video pubblicati sui social si vedono fiumi di persone dirigersi il più lontano possibile, “sulla collinetta”.

Le scene di panico per lo spray al peperoncino riportano alla tragedia nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, dove la notte tra il 7 e 8 dicembre 2018, in attesa del concerto del trapper Sfera Ebbasta, una banda di sei giovani spruzzò lo spray al tra la gente: nella calca per fuggire dalla discoteca, morirono cinque adolescenti e una mamma di 39 anni. La folla, infatti, si riversò fuori da un’uscita di sicurezza su una piccola rampa facendo cedere la balaustra laterale. Decine di persone caddero e travolsero le vittime. La calca causò morti anche durante l’annuale Astroworld Festival, a Houston, organizzato proprio da Travis Scott. Dieci persone – tutte di età compresa tra i 14 e i 27 anni – rimasero schiacciate contro il palcoscenico durante l’esibizione del rapper a causa della folla che premeva alle loro spalle. “Sono devastato”, aveva commentato Scott in seguito alla tragedia.

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