Da un lato M5s, Pd e Alleanza Verdi-Sinistra che attaccano il governo per la decisione presa e il metodo “cinico” utilizzato. Dall’altro i Comuni italiani che chiedono all’Esecutivo “chiarimenti immediati” per una scadenza “arbitraria” che rischia di ricadere sui servizi sociali degli enti locali. Sono le prime reazioni ai 169mila sms inviati da Inps e ricevuti da altrettante famiglie con il messaggio di sospensione del reddito di cittadinanza da agosto. Si tratta dei cosiddetti “occupabili“, cioè soggetti che fanno parte di quei nuclei familiari nei quali non ci sono componenti disabili, minori o over 65. Il messaggio annuncia la sospensione “in attesa eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali“. Tra le 169 mila famiglie che hanno ricevuto il messaggio dall’Inps ci sarebbero, infatti, 88mila persone che potrebbero essere prese in carico dai servizi sociali perché “non occupabili” secondo i nuovi criteri.

L’allarme degli assistenti sociali – E c’è il rischio che proprio sui servizi sociali ricada il peso di questa decisione. “Non saremo noi ad assumerci l’onere di ritardi, omissioni e propaganda”, taglia corto Gianmario Gazzi, presidente dell’Ordine degli Assistenti sociali che lancia l’allarme chiedendo di “intervenire immediatamente prima che le minacce di assalto ai servizi sociali diventino realtà, prima che qualcuna o qualcun assistente sociale venga aggredito”. L’invio del messaggio “sta scatenando una guerra“, spiega. “Riceviamo messaggi preoccupanti dai territori – sottolinea Gazzi – perché i nostri uffici, in molte aree non rinforzati, né preparati, si trovano a gestire migliaia di situazioni di persone, tra i 18 e i 59 anni, a noi sconosciute perché, fin qui, prese in carico da Anpal o Centri per l’Impiego”. Per questa ragione il presidente degli assistenti sociali chiede “l’immediato spostamento dei termini da parte dell’Inps e a Comuni e Regioni il rafforzamento dei servizi con i fondi già disponibili”.

Roma – Un grido di allarme che viene rilanciato anche dagli enti locali. Dopo l’invio degli sms sono tante le famiglie che hanno preso d’assalto uffici comunali e centralini per cercare di avere informazioni. Un sms “che sembrerebbe rimandare ai servizi sociali la responsabilità dell’interruzione del contributo”, sottolinea l’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Barbara Funari. Nella capitale sono circa 160mila le famiglie che hanno ricevuto l’sms. “Il governo ha scelto di tagliare una misura di contrasto alla povertà che poteva certamente essere migliorata, ma con questa modalità – continua Funari – si genera solo caos tra gli operatori dei nostri servizi sociali e tanta disperata incertezza in molte persone. Avevamo intrapreso un percorso condiviso con il ministero e accolto con sollievo la proroga dei termini al 31 ottobre, così – sottolinea – si rischia solo di generare confusione e tensione sociale“. L’assessora di Roma auspica così “un chiarimento pubblico del Ministero” per una situazione che definisce “inaccettabile e mal gestita“. “L’attenzione ai poveri non può manifestarsi con un breve sms”, conclude Funari.

Milano – Nel capoluogo lombardo, invece, sono oltre 3.000 i nuclei familiari che hanno ricevuto l’sms. “Incontrarli per valutare la loro posizione ha richiesto, nei mesi scorsi, uno sforzo straordinario del Comune per rispettare una scadenza fissata dal Governo in maniera arbitraria, senza la minima attenzione al lavoro che questo avrebbe richiesto per gli operatori sociali che sono chiamati a valutare le delicate situazioni di ognuna di queste famiglie”, scrive su Facebook l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, Lamberto Bertolé. “Ciò non toglie – prosegue – che moltissimi altri Comuni stanno in queste ore affrontando le stesse nostre difficoltà nel gestire una mole di appuntamenti che richiede tempo e professionalità. Le conseguenze delle scelte propagandistiche di questo Governo, che ha cancellato il reddito di cittadinanza con un colpo di spugna senza considerare cosa sarebbe successo dopo, non possono e non devono ricadere sugli operatori, già oberati da una situazione di fragilità della popolazione che negli ultimi anni non ha fatto che aggravarsi”. Non solo. Come sottolinea Bertolé “questi sms stanno arrivando anche alle oltre 600 persone (sui 3.000 convocati) che gli assistenti sociali di Milano hanno già incontrato e valutato ‘occupabili’“, circostanza che crea, pertanto, “una situazione di confusione negli uffici che sono stati letteralmente assaliti da chiamate e mail con richieste di chiarimenti”. Per Bertolè “questa approssimazione non è accettabile. L’attenzione ai bisogni delle persone, che siano lavoratori o famiglie in condizioni di fragilità, non può essere sacrificata sull’altare della propaganda. Non deve più succedere”, conclude l’assessore milanese.

Napoli – Vive in Campania una famiglia su 4 delle 169mila che hanno ricevuto in queste ore il messaggio con l’avviso di sospensione del reddito di cittadinanza. La provincia di Napoli guida la classifica con 21.507 famiglie, a Caserta sono 7.635, a Salerno 4.806, ad Avellino 1.669, a Benevento 1.153. Nel capoluogo campano in tanti si sono recati negli uffici comunali al punto che Luca Trapanese, assessore al Welfare del Comune di Napoli, è intervenuto per dire ai cittadini che “è inutile recarsi ai Servizi sociali” perché “la presa in carico avviene attraverso una piattaforma che viene gestita prima dai Centro per l’impiego e poi arriva ai servizi sociali”. “Gli assistenti sociali sono dalla parte dei cittadini – continua Trapanese – ma in questo caso non possono fare nulla”. Di “clima preoccupante” parla invece la Cgil di Napoli. “Siamo solo all’inizio di una bomba sociale a cui vanno date risposte e, tra agosto e settembre, sarà anche peggio”, sottolinea il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci: “Assicurare ai cittadini che saranno presi in carico dai servizi sociali – afferma – rischia solo di creare ulteriori disagi. Una città come la nostra non è preparata a una riforma basata sulla improvvisazione e lontana dai veri bisogni della gente”.

Conte: “Mondo alla rovescia” – Alla protesta dei Comuni e degli assistenti sociali, si affiancano le critiche delle opposizioni. “Un sms per dire a 169mila famiglie ‘arrangiatevi’“, attacca il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, per il quale il messaggio “è chiaro”: “lo Stato ha deciso di sospendere il sostegno” senza tenere in considerazione se “queste persone stiano attraversando un momento di difficoltà dovuto alla mancanza di lavoro, o se quei soldi servivano loro per integrare uno stipendio da fame. Dal 1 agosto zero”, scrive Conte su Facebook. “Poche ore fa, però – continua il presidente del M5s – il Governo ha mandato un altro messaggio, dai toni assai diversi. Lo ha mandato, con un decreto, alle multinazionali e alle grandi società energetiche che hanno accumulato enormi extraprofitti grazie all’aumento dei costi dell’energia e delle bollette che pagano famiglie e imprese. Il messaggio dice più o meno così: lo Stato – sottolinea Conte – ha deciso di concedervi la possibilità di pagare la tassa sugli extraprofitti con un comodo ritardo di 5 mesi, senza sanzioni e interessi”. “Non arriverà invece alcun messaggino agli ex senatori per tagliare i vitalizi, che anzi sono stati ripristinati qualche settimana fa. Messaggi diversi ma con una sola certezza. Per il Governo il mondo gira alla rovescia“, conclude il leader del M5S.

Scotto: “Cinismo” – Sulla stessa linea il Pd. “Comunicare via sms a una famiglia che non riesce a mettere il pranzo con la cena l’eliminazione del Reddito di Cittadinanza è oggettivamente un esercizio cinico. Ci vuole stile persino quando si dichiara guerra ai più poveri“, scrive su Twitter il capogruppo dem in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto. “Questo approccio non solo è privo di tatto, ma è anche codardo“, incalza Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde: “È il riflesso – aggiunge – di un governo che, dopo aver rinviato l’approvazione della legge sul salario minimo, mostra la sua indifferenza nei confronti di coloro che vivono in condizioni di povertà. Non abbiamo visto sms simili inviati a grandi aziende come Eni, ad esempio, chiedendo loro di pagare la tassa sugli extraprofitti che non hanno mai versato. Questa – conclude Bonelli – è una testimonianza di un governo che fomenta in modo vergognoso l’iniquità sociale“.

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