Le conseguenze della stangata sui mutui a tasso variabile ora iniziano a preoccupare anche le banche. Che hanno aperto, per bocca del presidente dell’Abi Antonio Patuelli, all’allungamento della durata dei finanziamenti per ridurre il peso delle rate. E pubblicato un vademecum che descrive le teoriche opzioni a disposizione di chi i trova in difficoltà. Si vedrà se agli annunci seguiranno i fatti. Perché in molti casi le esperienze dirette dei clienti dicono altro. Dopo aver chiesto ai lettori di raccontare le loro storie, Ilfattoquotidiano.it ha continuato a ricevere decine di testimonianze di mutuatari disperati che raccontano di aver chiesto senza successo, nei mesi o negli anni scorsi, una rinegoziazione. E di essere stati trattati, nei casi peggiori, da “morti di fame”. Alcuni non riescono più ad arrivare a fine mese e temono di essere costretti a breve a vendere la casa in cui vivono perché nonostante i sacrifici possono più permettersi di pagare il dovuto. Se avete cercato di concordare una via d’uscita ma la banca ha fatto muro scriveteci com’è andata a redazioneweb@ilfattoquotidiano.it.

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La rata mi è salita da 750 a 1.060 euro al mese. Quattro mesi fa sono andato in filiale sono stato trattato malissimo, come se fossi un poveraccio. La stessa direttrice mi ha detto in faccia con tono alterato che “sono 60 euro in più….che non se le può permettere?”. Mi ha fatto sentire un mendicante che supplicava aiuto. Non mi fanno rinegoziazione né cap. Un altro po’ e smetto di pagare.
Alessio I.

Mutuo acceso nel 2019 tasso variabile (tanto i tassi resteranno bassi ancora per tanto…questo è quello che dicevano in banca). Da 700 euro di rata mensile oggi siamo saliti a 1370. È da ottobre 2022 che abbiano fatto di tutto per rinegoziare. Niente, solo porte in faccia, trattandoci da morti di fame, facendo i superiori. Abbiamo un bambino di 3 anni e tra mutuo, bollette, spese condominiali, TARI, bollo auto e assicurazione ormai siamo al collasso. Avremmo voluto tanto avere un secondo figlio ma è impossibile. Siamo arrivati a dover mangiare solo una volta al giorno. Questo è quello che vogliono…farci vivere da poveri per tutta la vita.
Chrystian M.

Abbiamo acquistato casa nel 2010 mutuo a tasso variabile. Siamo monoreddito e abbiamo due bambini. I nostri “guai” sono iniziati da luglio 2022 con l’innalzamento dei tassi d’interesse: fino ad allora pagavamo 600 euro di mutuo e già avevamo chiesto di poter passare a una rata fissa, ma ci hanno detto che avremmo pagato di più. Ci consigliavano una surroga in altri istituti ma nessuna banca è disposta a farlo se sei monoreddito. Poi esce la legge di Bilancio con l’opzione di passare a un fisso: è da marzo che stiamo litigando con la banca nonostante abbiamo tutti i requisiti. Attualmente paghiamo 815 euro e il mese prossimo vedremo l’ennesimo rialzo.
Barbara e Antonio C.

Nel giugno 2022 decidiamo di comprare casa e chiediamo un mutuo al 100% per under 36. Partiamo con una rata di 660 euro, aumenta a settembre a quasi 800, che sale fino a 1000 dicembre per arrivare ad oggi a 1350. Nessuna possibilità di surroga, nessuna possibilità di rinegoziazione se non a 1.200 euro. Perché lo Stato non aiuta a risolvere questi oggettivi problemi? Perché la banca non viene incontro al cliente in difficoltà?
Daniele S.

Ho sottoscritto fine 2018 un mutuo a tasso variabile, tramite un broker. Ad agosto 2022 pagavo una rata di circa 750 euro e a luglio 2023 pagherò circa 1300. Nei primi mesi del 2023 ho scritto tramite associazione dei consumatori alla banca per chiedere una modifica dello spread applicato, attualmente 1,90% più Euribor 3 mesi, spinta dal fatto che in ogni sito dedicato la proposta della banca per le nuove acquisizioni era con uno spread notevolmente inferiore. La risposta è stata un bel NO, motivato dal fatto che contrattualmente erano legittimati. A distanza di un paio di mesi ho chiesto se era possibile una sospensione ma sono ancora in attesa di una risposta…che non arriverà!
Tiziana M.

Ho un mutuo di 180.000 euro sottoscritto nel 2010 variabile con cap al 5%. Fino a maggio dello scorso anno ho sempre pagato una rata non più alta di 600 euro. Nel frattempo mi sono separata, ho due figli a carico e un mutuo che devo pagare da sola. Le rate sono arrivate a 980 euro e il mio stipendio non supera i 960. Ho chiesto alla banca di abbassarmi lo spread o trovarmi un’altra soluzione, mi è stato risposto che passando al fisso supererei i 1000 euro senza poi poterlo di nuovo rinegoziare. Come dovrebbero mangiare i miei figli, con cosa dovrei far funzionare la mia automobile? Come dovrei pagare le bollette?
Francesca M.

Mi sono recata presso la mia banca un anno e mezzo fa per passare dal tasso variabile al fisso. Mi è stato consigliato dal consulente finanziario di non variare perché i tassi sarebbero rimasti bassi. Oggi mi trovo a pagare 200 euro in più al mese. La banca mi aveva rassicurato dicendomi che nel mio contratto di mutuo c’era una postilla per cui alla prima avvisaglia di rialzo del mutuo la banca mi avrebbe avvisata. Io non ho ricevuto nessun avviso.
Angela F.

Con mia moglie siamo intestatari di un mutuo a tasso variabile acceso per 30 anni e pagato fino ad ora regolarmente per oltre la metà. Sto cercando di contattare la banca da diverse settimane, avendo presentato al primo contatto via email due opzioni in proposta: una sospensione provvisoria del pagamento delle rate per un periodo di sei mesi o la rinegoziazione del contratto. Molto rapidamente l’istituto mi ha risposto che il mio contratto non rientra tra quelli dove è possibile richiedere una sospensione temporanea dei pagamenti e che sarei stato contattato quanto prima per valutare la rinegoziazione. A tutt’oggi nessuno mi ha contattato. La mia rata da 460 euro circa è passata con l’ultimo addebito a 730.
Paolo F.

Ho un mutuo a tasso variabile, lo scorso settembre la rata era di 700 euro e ora è di 1460. Mi sono appena separata dopo 4 anni di matrimonio. Ero riuscita a pagarmi la casa da sola per 12 anni e guadagno 1500 euro al mese. Sono disperata. L’unica cosa che mi ha permesso la banca è stato saltare la rata per tre mesi ma da novembre non potrò più. E dopo 18 anni che pago regolarmente mi vedrò portare via la casa, il mio sogno, i miei sacrifici.
Marta L.

Nel 2017 io e mio marito abbiamo acceso un mutuo a tasso variabile, rassicurati dalla banca che non ci sarebbe stato problema per un eventuale passaggio al fisso. Negli ultimi mesi la rata è salita da 640 euro a quasi 1000. Quando era arrivata a circa 800, il passaggio al fisso avrebbe comportato una rata di 1050. Ad oggi ci propongono un fisso al 5%, ma solo con Isee inferiore a 30.000 euro, il che è piuttosto ridicolo visto il valore dell’appartamento in cui ho messo i sacrifici di tutta una vita, vendendo la mia casa con mutuo a tasso fisso. Mio marito (53 anni) guadagna circa 1800 euro al mese, io (59 anni), dopo aver perso il lavoro e in seguito al periodo covid sono andata in depressione e i pochi risparmi li sto spendendo in cerca di una cura.
Silvia P.

Come è possibile che con due stipendi certi non riusciamo più ad arrivare alla fine del mese? È vero, abbiamo due stipendi da operai e due figli adolescenti da crescere, però ce l’abbiamo sempre fatta in maniera più o meno dignitosa. Da un anno a questa parte però la situazione è diventata insostenibile. Paghiamo le conseguenze di una cassa integrazione durata un anno e mezzo e i rincari nel carrello della spesa sono qualcosa di stratosferico. Poi la benzina, le bollette e la rata del mutuo praticamente raddoppiata. A giugno dell’anno scorso pagavo 560 euro questo mese la rata è arrivata a 1016 euro. La soluzione? Vendere casa. E chi te la compra? Oggi come oggi nessuno riesce più ad ottenere un mutuo. Al massimo se ti va bene la puoi svendere. E dunque ti costringono a diventare moroso.
Sabrina D.

Ho stipulato il contratto nel 2011 con una nota banca inglese. Per circa dieci anni la rata è sempre stata di circa 700 euro. Nel 2020, con i tassi favorevoli di allora, contatto il call center che mi sconsiglia il passaggio dal variabile al fisso e mi dirotta sul servizio assistenza clienti contattabile solo tramite mail. Provo a capire se esiste un ufficio in Italia dove recarmi per contrattare il debito residuo, senza alcun riscontro. Le mail tra il sottoscritto e l’istituto si ripetono nel tempo con intervalli biblici e richieste di aggiornamento dei dati personali, insomma una partita di ping pong interminabile. Morale: i 700 euro mensili sono diventati 1.306, a nulla è servito scrivere che la cifra ormai è insostenibile e a 62 anni la surroga me la posso scordare.
Giuseppe B.

Ho acceso nel 2006 un mutuo ventennale a tasso variabile, con rate da 450 euro iniziali. Da metà 2022 la rata si è alzata esponenzialmente fino ad arrivare ad oggi a quasi 700 euro. Ho provato a chiedere la surroga ma sotto i 100.000 euro nessuno la concede. Ho chiesto alla mia banca di variare il tasso e portarlo a fisso e di allungare di 5 anni il mutuo. Sono 5 mesi che aspetto ma non mi hanno ancora dato risposte.
Alberto C.

Dopo l’estate 2022 il mio mutuo inizia salire in modo spaventoso: da 680 euro a 1070 attuali. Appena esce la proposta del governo sulla possibilità di fare la surroga, approfitto e chiamo in banca. Dopo settimane la prima consulente mi assicura che è fattibile con tasso abbastanza accettabile, poi cerco di rintracciarli per capire se si può concludere e mi fa una nuova proposta raddoppiando la durata del mutuo da 15 a 30 anni con lo stesso tasso d’interesse del mese di giugno. Praticamente 1.050 euro al mese con tasso fisso. Ho un lavoro part time, compagno precario nella scuola, due bambini. Ansia e preoccupazioni tutti giorni su come arrivare a fine mese e non perdere la casa.
S.N.

Ho un mutuo prima casa consigliato dalla banca a tasso variabile. Mia mamma mi aiuta a pagare da anni. Nel giro di circa 9 mesi è passato da 833 euro a 1.420 e in continua salita. La banca all’inizio dei rialzi ha preso tempo consigliandoci di aspettare, dicendo che sarebbero riscesi. Ora abbiamo chiesto una surroga, nessuna banca ci prende e il tasso fisso sarebbe 1.200 a rata. Cosa per noi sempre insostenibile.
Simona D.

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