“Finalmente si comincia a ragionare di uno strumento che sancisce anche una regola banale e cioè che sotto i 9 euro non ci si può andare. Ma il salario minimo da solo non è sufficiente: l’obiettivo deve essere quello di introdurre anche una legge sulla rappresentanza che dia valore generale ai contratti nazionali, e che misuri i sindacati e le imprese, non come adesso”. Così il segretario generale Cgil, Maurizio Landini, nel corso della tavola rotonda su salari e inflazione organizzato dal dipartimento economia di Roma Tre, ha commentato il disegno di legge presentato dalle opposizioni (Italia Viva esclusa) e subito bocciato dal governo Meloni.
“Se il salario minimo è agganciato ai contratti nazionali, com’è nella proposta presentata da Pd, M5s, Avs e Azione, noi siamo d’accordo”, ha aggiunto il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, spiegando di “non aver paura e preoccupazione né di perdere potere né di misurarci”. E il no della Cisl? Un assist al governo Meloni? “Non ho letto Sbarra e non sono abituato a commentare le dichiarazioni dei colleghi. Il salario minimo in questo Paese serve perché ci sono 3 milioni di lavoratori che sono sotto quella soglia. C’è però un problema di un lavoro sottopagato e dei contratti pirata, firmati anche da sindacati gialli che spesso il Governo chiama a quel tavolo e che dialogano molto bene con Sbarra, quindi è probabile che ci sia un problema di questa natura”, ha tagliato corto il numero uno della Uil.
Da Landini è poi arrivato un attacco al governo: “Sulle riforme stiamo facendo una serie di incontri inutili e finti. Al tavolo di trattativa ti siedi accanto a soggetti che non sai chi rappresentino. E oggi non c’è nessuna discussione vera con il governo perché non riconosce ai sindacati nessuna rappresentanza né un diritto a discutere. Io non voglio essere preso in giro: se il governo mi chiama sulle pensioni ma non mette un euro sul tavolo né mi dice che vuole fare, quale sia la direzione, la percezione è questa”.
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Il salario minimo in Europa: solo 5 Paesi oltre l’Italia non ce l’hanno, in 6 è sopra i 9 euro l’ora. Il modello tedesco e i contratti collettivi

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Anche Tajani all’attacco dell salario minimo. Confindustria apre: “Da noi nessun veto, i nostri contratti tutti sopra i 9 euro l’ora”

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