di Dante Nicola Faraoni

Mentre in Italia il 14 giugno celebravano il funerale del Signor B, il Parlamento europeo varava la posizione negoziale sull’AI Act la direttiva sull’Intelligenza Artificiale con l’obiettivo di raggiungere per fine anno un accordo tra tutti gli Stati membri. Il rapporto mette in guardia sul fatto che in assenza di un’azione di regolamentazione rapida e coraggiosa, l’Ue finirebbe col convertirsi in una “colonia digitale” di Cina, Stati Uniti, con il rischio di perdere la sua stabilità politica, la sicurezza sociale, le libertà individuali.

Siamo i primi al mondo a regolamentare l’IA , un passo positivo. Va comunque detto che siamo molto in ritardo perché l’invasione già c’è stata e la scia di distrazione e imbonimento di massa generati utilizzando l’IA è scritta sulle menti di milioni di italiani ed europei. Siamo d’accordo sulle opportunità che le IA possano portare, ma poco è stato fatto per contrastare i monopoli, la libertà di espressione e la libera circolazione delle idee. Prendiamo ad esempio Facebook. Questa piattaforma non ha come obiettivo quella di far incontrare le persone o le idee, ma è una macchina per fare soldi. Il tuo profilo non è tuo, ci tengono in piazza perché sanno che prima o poi passa qualcosa che capterà la nostra attenzione. Per fare ciò hanno creato degli algoritmi in grado di farci arrivare non necessariamente quello che cerchiamo, ma ciò che l’IA pensa di poterti vendere.

Sembrerebbe normale, un’azienda privata vende; ma se la politica diventa merce? Se Fb vendesse politica? Sono un partito, faccio un post a pagamento, Fb fa arrivare il messaggio a un milione di utenti. Siccome non ci sono limiti di spesa e ho molti soldi da investire, ci saranno i primi eletti. Certo la promozione sui social non basta ma Fb è stato determinante per la vittoria di Trump, del M5S e di Meloni. Sappiamo anche che esiste una rete internazionale di movimenti politici della destra estrema e xenofoba che si promuove attraverso i social, ci sono anche i nomi di chi a suon di centinaia di milioni la sostiene. All’interno di questi network i valori anti sociali delle destre stanno diventando opinione predominante, aiutati dall’IA che li promuove. Se dall’estero qualsiasi “potere” volesse, anche in maniera anonima, sovvenzionare un politico lo può fare, ma noi non lo sapremo mai.

In Italia la premier Meloni è la leader politica che ha più follower ma le destre crescono in tutta Europa; non è un caso. È vero che il fenomeno dei 5Stelle ha portato una folata di speranza e di libertà, ma la rete così governata viene messa nelle mani di discutibili uomini d’affari, confermando la triste regola del più ricco. È quindi lecito dire che Facebook, Instagram e tutti i loro “cugini” con la programmazione delle loro IA non solo incassano ma fanno anche i presidenti e i parlamenti in Italia, Europa, nel mondo. Un potere lecito? Ma i valori fondanti della nostra Costituzione, della Carta dei Diritti Ue dove sono? Dire che è in gioco la Democrazia è molto riduttivo, in Europa bisogna iniziare a parlare e condividere il diritto alla Democrazia Economica. Le ingerenze sulla vita economica, sociale, politica di queste multinazionali dell’informazione che educano le masse al consumismo, nonché al consenso e al voto, va fermato.

Sono soprattutto i tedeschi a spingere per raggiungere un accordo sull’utilizzo di queste tecnologie; economicamente rischiano grosso. Loro, leader dell’automotive, se arriva in Europa Elon Musk, va a parlare con Meloni e i francesi promettendo di aprire la produzione di auto elettriche in Europa, qualche problema puoi averlo.

Concorrenza? No, guerra commerciale, sono gli Usa i “padroni dei semiconduttori”, la tecnologia che crea le IA di cui le auto sono piene. È monopolio, altro che concorrenza! Abbiamo invocato la par condicio per le tv del signor B, qui abbiamo qualcosa di più grande a cui forze sociali, politiche e l’opinione pubblica devono dare risposte sui diritti e libertà di tutti gli europei.

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